Il messaggio arriva in alcune caselle di posta elettronica: «Buonasera, vi segnalo che tra poche ore usciranno migliaia di documenti compromettenti per la Turchia e la situazione finanziaria mondiale. Seguire il canale: https://twitter.com/wikileaks. Saluti» Un annuncio da prendere con il beneficio di inventario, come si suol dire, perchè non sempre gli scoop annunciari si sono rivelati tali. E anche perché si tratta di capire di quali documenti si tratti e a cosa si riferirebbero.
Fatto sta che l’annuncio di rivelazioni sul tentativo di golpe in Turchia è sufficiente per creare una forte aspettativa tra chi si interroga sulle modalità e l’organizzazione del tentato «putch»: l’ammninistrazione Usa? Putin? Chi potrebbe aver garantito un appoggio internazionale ai militari che venerdì sera hanno cercato di destituire Erdogan? Lo stesso Erdogan, sostiene più di un osservatore, che potrebbe aver organizzato la sollevazione dei militari per imporre il pugno di ferro in un paese che stava e sta per introdurre la sharina enll’ordinamento giuridico e, forse, anche la pesa di morte. Ce n’è abbastanza essere curiosi per l’annuncio di rivelazioni clamorose, almeno sulla carta. E da prendere con le opportune molle.
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