4/4 Un ripensamento
Lo scenario
La Gran Bretagna invoca l'articolo 50 dei trattati Ue, la cosiddetta «clausola d'uscita», ma si tira fuori dal processo formale prima del completamento, rimanendo un membro a pieno titolo dell'Unione.
Le ipotesi
Questo scenario si basa sull'ipotesi di una controrivoluzione nella politica britannica. Dopo i colloqui, la May o un altro primo ministro che dovesse prendere il suo posto potrebbe non riuscire a ottenere il via libera degli elettori per un accordo di uscita, attraverso un altro referendum o attraverso le elezioni generali.
In alternativa, la scena politica dell'Unione Europea potrebbe cambiare radicalmente, rendendo le condizioni di appartenenza all'Unione, o qualche forma di associazione, più attraenti per Londra. Le difficoltà economiche seguite al referendum giocherebbero un ruolo importante.
Il verdetto
Questo è nelle mani degli dei della politica. Come ha detto un alto funzionario britannico: «Se rimarremo nell'Unione Europea, sarà per errore». La May ha promesso che «Brexit significa Brexit» e avrebbe un bel coraggio se invertisse la rotta senza un nuovo mandato popolare.
Ma questo è un processo lungo e senza precedenti. L'opzione di rimanere nell'Unione resterà aperta probabilmente ancora fino alla fine del 2018 o del 2019, anche dopo che sarà stato invocato l'articolo 50. A quel punto, l'Europa sarà passata per le elezioni in Francia, Germania, Olanda e Austria, che potrebbero rivoluzionare la situazione politica del continente.
Cristopher Meyer, un ex alto diplomatico inglese, ha detto: «Questo è un caso in cui bisogna mantenere la calma, confidare in Dio ed essere pronti a tutto, e non prendere la decisione finale fino all'ultimo momento utile».
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