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Giappone: la pesca con i cormorani salvata dal turismo

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Asia e Oceania

Giappone: la pesca con i cormorani salvata dal turismo

GIFU – Una tradizione piu' che millenaria salvata dal turismo. E' quella della pesca con i cormorani, nata 1.300 anni fa e preservata con fatica anche grazie al patrocinio della famiglia imperiale giapponese. Nei mesi estivi attira a Gifu, citta' vicina a Nagoya, un gran numero di turisti che alla sera salgono su barconi (da 15 a 50 posti) per ammirare da vicino l'abilita' dei maestri pescatori, che sanno “gestire” con lunghe corde fino a una dozzina di cormorani-pescatori (provenienti in genere dalla costa di Hitachi, a nord di Tokyo).

Notturno giapponese: la pesca con i cormorani

I pesci d'acqua dolce “ayu” risalgono il tranquillo fiume Nagara. Quando cala il buio, vengono spaventati dalla luce del “kagaribi” (fuoco alimentato a legna in un cesto posto su un palo in testa alla barca) e i loro movimenti risvegliano l'istinto predatorio degli uccelli, che possono scendere in apnea per alcuni metri a cercare di catturali. La corda stringe il collo dei volatili, per cui il pesce non riesce a finire nel loro stomaco: finisce piuttosto in tavola come prelibatezza, dopo esser stato prelevato dal maestro pescatore. E' una professione che si tramanda di padre in figlio sotto l'egida dell'Imperial Household Agency: tutto e' antico, dal costume dei diversi pescatori (oltre al maestro “Usho”, c'e' il “tomonori” che spinge la barca con un remo e il “nakanori”, l'aiutante). I loro 122 attrezzi sono definiti come importanti proprieta' culturali, mentre le barche (“ubune”) sono lunghe circa 13 metri e hanno una forma simile a quella di una grande canoa. Se ne producono circa un paio l'anno, con tecniche tradizionali che non prevedono un previo design specifico.

A Gifu c'e' poi un museo della pesca con il cormorano (aperto tutto l'anno, e non solo durante la stagione, che va da maggio ai primi di ottobre) e anche un “Cormoran Fishing Village” che ospita sei “case” di maestri pescatori, con i cormorani nel giardino. L'attrazione principale e' pero' il castello che domina la citta', in cima al monte Kinka, raggiungibile con una funivia: conquistato dal primo unificatore della nazione, Oda Nobunaga, ospita anche memorabilia del primo incontro tra il Giappone e gli occidentali, tra cui un orologio portato dal primo missionario, Francesco Saverio.

Se Kyoto e Tokyo sono imperdibili in un viaggio in Giappone, la visione della pesca con i cormorani (ukai) puo' un piacevole intermezzo serale, a mezza strada tra le due grandi citta', facilmente raggiungibile. Alcuni depliant sono disponibili in inglese, dato il forte aumento dei turisti stranieri. Nei primi sei mesi di quest'anno il loro numero in Giappone e' salito del 28,2% al record di 11,71 milioni.

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