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«Shock ben assorbito ma scenari incerti»

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Asia e Oceania

«Shock ben assorbito ma scenari incerti»

Lo shock iniziale prodotto dal referendum sulla Brexit è stato assorbito dai mercati «meglio di quanto si pensasse», ma i problemi più intricati si collocano nel medio termine su cui dominano le incertezze sui tempi, prima ancora che suille modalità del «processo negoziale tra Gran Bretagna e Unione europea». A spiegarlo è il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, che a margine del G20 di Chengdu riflette sulle esigenze di «accelerazione» per combattere i fattori di «incertezza politica o incertezza legata a fattori extra economici in molte zone del mondo» che non aiutano le prospettive di ripresa.

Ad accelerare deve essere il chiarimento su calendari e procedure della Brexit, ancora avvolte nell’ombra dopo l’esito delle urne, ma lo stesso deve accadere secondo il titolare dell’Economia alle «strategie per la crescita, in cui ci sono sia le riforme strutturali sia quelle macroeconomiche». Anche perché il referendum del Regno Unito non è arrivato come un fulmine in un cielo sereno, ma si è innestato in un contesto di rallentamento già in atto per l’economia mondiale.

Nel capitolo delle «strategie per la crescita» un ruolo chiave è giocato dal sistema fiscale, al centro dell’«High-level Tax Symposium» organizzato da Cina, Germania e Ocse all’interno del G20. In quest’ambito Padoan ha difeso la scelta italiana di cancellare la Tasi sull’abitazione principale come strumento di spinta ai consumi in un Paese con 20 milioni di famiglie proprietarie. È nel contesto internazionale, però, che occorre trovare ulteriori strumenti coordinati di spinta alla crescita, come proposto dalla presidenza cinese per bocca del ministro delle Finanze Lou Jiwei. L’ottica, ha spiegato Padoan parlando con i giornalisti al termine dei lavori, è quella di «sfruttare meglio le interazioni tra i vari strumenti macroeconomici, strutturali e fiscali in modo che si possano ottenere risultati migliori con le risorse a disposizione».

Un principio di questo tipo, ha riconosciuto Padoan, «può voler dire tante cose», e in effetti alcune declinazioni pratiche già si incontrano, per esempio sul piano fiscale, nella lotta coordinata ai paradisi fiscali che ha costruito la cornice per le misure sul rientro dei capitali. Se si guarda invece alla battaglia portata avanti dalla stessa Cina per ottenere dall’Unione europea lo status di «economia di mercato», invece, l’adesione internazionale alle idee di «coordinamento degli strumenti macroeconomici» appare decisamente più sfumata.

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