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Giappone: Toyokawa, la città delle volpi

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Giappone: Toyokawa, la città delle volpi

TOKYO - La volpe è un animale che esercita un certo fascino in molte culture. In Giappone non è importante solo nel folklore popolare, ma assume connotati religiosi per la sua stretta associazione con la divinità Inari, il kami shintoista – in origine - della fertilità e dell'agricoltura, di cui è messaggera. La mitologia della “kitsune” (figura mutante, sia positiva sia negativa) è alla base di forme di singolare sincretismo religioso. Sono calcolati in almeno 32mila i sacrari dedicati a Inari, per lo piu' shinto come il piu' famoso di tutti, quello di Fushimi a Kyoto. Ma a essere nota come la “città delle volpi” è Toyokawa, una cinquantina di chilometri a sud-est di Nagoya, dove nel 1441 fu fondato un tempio buddista dal monaco Tokai Gieki: appartenente alla setta Soto, il Toyokawa Inari (nome formale: Myogon-ji) viene visitato da milioni di persone ogni anno, specialmente nel corso di alcuni festival e soprattutto all'inizio dell'anno.

La “città delle volpi”
Fin dall'arrivo a Toyokawa, si viene accolti nel piazzale della stazione da un monumento dedicati alle volpi. Toyokawa Inari non è distante, preceduto dalla consueta area pedonale dove i negozi espongono all'ingresso figure volpine. Molti ristoranti offrono inarizushi, un sushi in cui il riso è avvolto in una patina di tofu fritto. La mascotte della città (180mila abitanti) è “Inarin”: un bimbo con fattezze volpine, il cui nome rinvia alla specialità locale di sushi. Dietro il tempo c'è il parco Inari, mentre in tema è anche un santuario shinto più periferico (Gosha Inari).
Il tempio ha un torii all'ingresso anche se non è shinto (come rischiò di diventare a fine Ottocento, quando il governo cominciò a promuovere uno shintoismo di Stato e cercò di scoraggiare il buddismo). A fianco, c'è un momento ai caduti della Marina militare, che commemora i duemila morti provocati da un bombardamento di B29 verso la fine della guerra. Statue di volpi in ogni foggia contornano il tempio, fino a culminare in una collinetta dove si accumulano a diverse centinaia. Di solito, sono donate da chi ringrazia per un successo terreno (le più piccole “costano” 80mila yen, quasi 700 euro): fin dall'epoca Edo, Inari passò infatti da divinità agricola a nume della prosperità mondana e degli affari. Propizio al successo è anche Daikokuten (uno dei sette dei della felicità), la cui statua è una tappa d'obbligo nella vista al tempio (va toccata in fronte per buon auspicio). Le volpi hanno espressioni diverse e alcune assumono quasi la foggia di personaggi da fumetto: non a caso anche nei manga la volpe ha un ruolo importante.

Filiale “volpina” a Tokyo
Non è comunque necessario recarsi a Toyokawa per rende omaggio a Inari e cercare di trarre fortuna dalle volpi sue messaggere: il tempio di Toyokawa ha una sorta di “filiale” nel centro di Tokyo, nel quartiere di Akasaka. È particolarmente amato dai personaggi del mondo dello spettacolo, ma in molti lo visitano per pregare che gli affari vadano bene. Forse perché nel business, per avere successo, occorre essere un po' volpi…

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