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Jihadisti nati a Rouen, fermato un minorenne

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Jihadisti nati a Rouen, fermato un minorenne

Poliziotti e soldati francesi sul luogo dell’assalto
Poliziotti e soldati francesi sul luogo dell’assalto

I due terroristi che hanno colpito questa mattina la chiesa di Saint-Etienne-de-Rouvray poi uccisi dalla polizia, erano francesi nati a Rouen. Secondo la stampa francese le forze dell’ordine avrebbero da poco arrestato un minorenne legato a uno deti due terroristi. Poche ore prima la rivendicazione di Isis: «Gli esecutori dell’attacco a una chiesa in Normandia, in Francia, sono due soldati dello Stato islamico e hanno eseguito l’operazione in risposta agli appelli a colpire i paesi della coalizione crociata»; la dichiarazione è apparsa sull’agenzia di propaganda dell’Is, Amaq, che cita una «fonte di sicurezza» dell’organizzazione.

Uno degli assalitori sarebbe un personaggio noto agli inquirenti francesi come un «velleitario del jihad», cioè come un fanatico con ambizioni radicali ma ritenuto senza un’effettiva capacità di realizzare attacchi. Per questa ragione non sarebbe stato schedato con la 'S' riservata ai criminali-terroristi più pericolosi. Questo identikit è tratteggiato dall’edizione online del quotidiano Le Figaro, che ha raccolto le ricostruzioni di fonti investigative riservate.

“Gli esecutori dell’attacco a una chiesa in Normandia sono due soldati dello Stato islamico e hanno eseguito l’operazione in risposta agli appelli a colpire i paesi della coalizione crociata”

Agenzia dell’Isis, Amaq 

Sembrerebbe che il giovane, identificato come Adel Kermiche (l’identità è stata diffusa dalla Procura di Parigi), abbattuto oggi dalle teste di cuoio assieme al complice, fosse stato espulso dalla Turchia, dove era stato arrestato mentre cercava di raggiungere la Siria. In Francia sarebbe finito in carcere l’anno scorso e, a partire dal 22 marzo di quest’anno, gli sarebbe stato applicato il bracciale elettronico come misura alternativa alla detenzione. La Procura Nazionale Anti-Terrorismo avrebbe impugnato il provvedimento, ma senza alcun successo. Da allora il sospetto aspirante jihadista, 19 anni, aveva il permesso di uscire da casa tra le 8.30 e le 12.30.

Adel era conosciuto da «tutti» e «tutti sapevano della sua radicalizzazione», hanno poi rivelato ai media francesi i compagni di classe del liceo che frequentava. «Non si vedeva più molto, è stato a lungo assente. Era diventato un po' strano, non parlava più a molte persone», ha raccontato una studentessa. Mentre un'altra ha aggiunto che appena avuta la notizia «abbiamo capito subito che si trattava di lui». Il giovane, secondo quanto riferisce Rtl che cita la testimonianza di un parente, aveva infatti «ripetuto più volte di volere attaccare una chiesa, giurando su Corano» che lo avrebbe fatto. Tuttavia nessuno gli aveva creduto. Secondo la madre il percorso di radicalizzazione era iniziato dopo l’attacco alla redazione della rivista satirica Charlie Hebdo, avvenuto l’11 gennaio 2015.

Al momento nulla si sa del secondo attentatore, la cui identità non è stata ancora chiarita, perché crivellato da numerosi colpi d’arma da fuoco sparati dalla polizia. Un terzo ragazzo, 17 anni, algerino, sarebbe stato fermato.

Francia, attaccata una chiesa in Normandia. Il prete sgozzato

Le minacce contro le chiese
La minaccia di un attentato contro un luogo di culto cattolico in Francia aleggiava da mesi. La Chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, dove questa mattina è avvenuta la sanguinosa presa di ostaggi, non è la prima a essere presa di mira in Francia, tanto più che i cristiani sono un bersaglio designato dall’Isis che nella sua propaganda si scaglia contro i leader «crociati» occidentali e «il regno della Croce».

Nel 2015, due attentati sventati in Francia avevano come obiettivo la basilica del Sacré-Coeur, una delle chiese più famose e più turistiche di Parigi, e due chiese a Villejuif, non lontano dalla capitale francese. Il 19 aprile, Sid Ahmed Ghlam, principale sospetto di questi due attentati è stato arrestato. Dalle indagini erano emersi collegamenti fra questo studente algerino di 24 anni e Abdelhamid Abaaoud, istigatore presunto degli attentati del 13 novembre scorso di Parigi e Saint-Denis.

«Le indagini realizzate dopo l’arresto del sospetto hanno permesso di stabilire la sua presenza nei pressi delle chiese di Saint-Cyr-Sainte-Julitte e Sainte-Thérèse, la domenica 12 aprile», ovvero una settimana prima della data in cui era stato programmato, ha sottolineato Le Figaro. Dopo il suo arresto, il ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve, aveva sottolineato il pericolo per i luoghi di culto cattolici, sottolineando che una azione contro una chiesa avrebbe avuto una «eccezionale forza simbolica».

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