
L'attacco kamikaze contro l'ospedale di Quetta, in Pakistan è stato rivendicato dall’Isis e da Jamaat-ur-Ahrar, fazione dei Talebani pakistani. Finora il bilancio è di almeno 70 morti e 112 feriti, stando a quanto riferito ddall’agenzia Reuters. L'esplosione all'ingresso del pronto soccorso dell'Ospedale Civile di Quetta è avvenuta dopo l'arrivo di un gruppo di avvocati che voleva dare l'ultimo saluto al presidente dell'Ordine degli avvocati del Baluchistan, Bilal Anwar Kasi, ucciso poche ore prima in un agguato nella stessa città. Anche il suo predecessore sarebbe tra le vittime insieme a molti altri avvocati e a diversi giornalisti.
L'attentato è uno dei più cruenti del 2016, sottolineano i media a Islamabad. In particolare, l'emittente Samaa Tv scrive che l'incidente odierno condivide il triste primato con la strage di 75 morti compiuta a Pasqua in un parco giochi di Lahore.
Avvocati nel mirino
Non è la prima volta che gli avvocati pakistani finiscono nel mirino nella provincia del Baluchistan. L'ultimo attacco in ordine di tempo risale a cinque giorni fa: il 3 agosto è stato ucciso in un agguato nella stessa Quetta l'avvocato Jahanzeb Alvi. Dopo la sua uccisione proprio Bilal Anwar Kasi aveva denunciato con forza l'attacco e, in segno di protesta, per due giorni aveva sospeso il lavoro. A giugno è stato assassinato sempre a Quetta il rettore della Facoltà di Legge dell'Università del Baluchistan, Amanullah Achakzai.
Gli altri attacchi recenti
La strage di Quetta è solo uno degli attacchi che negli ultimi anni hanno insanguinato il Pakistan. Risale all'estate del 2014 l'avvio di una vasta operazione militare contro i gruppi armati attivi nel Paese e da allora il numero degli attacchi è diminuito ma il Pakistan continua comunque a essere teatro di violenze. Di seguito i più sanguinosi attentati degli ultimi due anni:
- 2 novembre 2014: 55 morti in un attacco suicida rivendicato dai Talebani del Pakistan (Ttp) e sferrato al confine con l'India, nei pressi di Lahore;
- 16 dicembre: è il giorno della strage di Peshwar, dove in un attacco del Ttp contro una scuola pubblica gestita dall'esercito muoiono 122 studenti e 22 persone tra insegnanti e staff dell'istituto;
- 30 gennaio 2015: 61 morti in un attacco rivendicato dal gruppo Jundallah (legato all'Is) contro una moschea sciita nella città meridionale di Shikarpur;
- 13 maggio: 45 morti in un attacco contro un bus con a bordo fedeli della comunità ismaelita (sciiti), rivendicato dallo stesso Jundullah;
Da anni teatro di violenze
Al confine con Iran e Afghanistan, ricca di petrolio e gas, la provincia sudoccidentale pakistana del Baluchistan è stata negli anni teatro di violenze e scontri confessionali, omicidi mirati e attacchi di gruppi separatisti. Quetta ne è il capoluogo.
A Quetta, dove si troverebbe la cupola del movimento talebano, negli ultimi anni si sono registrati per lo più attacchi di natura confessionale: spesso è finita nel mirino la minoranza sciita degli Hazara. Mai la “Wilayat Khorasan” (ovvero la Provincia del Khorasan, che nella propaganda dell'Is coincide con la regione a cavallo tra Afghanistan e Pakistan) aveva rivendicato un attacco nel Baluchistan, la provincia più estesa del Pakistan dove sarebbero ancora attivi anche gruppi legati alla rete di al-Qaeda.
Esattamente tre anni fa, l'8 agosto del 2013, Quetta è stata teatro di un attacco simile a quello odierno: prima l'uccisione di un ufficiale di polizia in un agguato e poi un attacco suicida durante una veglia funebre. Si contarono 31 morti e l'attacco venne rivendicato dal Ttp, il gruppo dei talebani del Pakistan.
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