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Enes Kanter, la star turca dell’Nba sceglie Gulen e viene scaricato…

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GLI STRASCICHI DEL GOLPE FALLITO

Enes Kanter, la star turca dell’Nba sceglie Gulen e viene scaricato dal padre

Enes Kanter (Reuters)
Enes Kanter (Reuters)

Gli strascichi del fallito golpe in Turchia raggiungono anche il dorato mondo dell’Nba. Enes Kanter, campione degli Oklahoma City Thunder, è stato diseredato dal padre a mezzo stampa per aver scelto di schierarsi con Fethullah Gulen, il predicatore autoesiliatosi in Pennsylvania accusato dal presidente turco Erdogan di aver macchinato il colpo di Stato di metà luglio.

In una lettera indirizzata al quotidiano filo-governativo Sabah, Mehmet Kanter, padre di Enes, ha accusato il figlio di essere stato «ipnotizzato» da Gulen e dalle sue idee. «Con un sentimento di vergogna- ha scritto di suo pugno il padre al giornale - chiedo scusa al nostro presidente e al popolo turco per avere un figlio così». Per tutta risposta, il 24enne compagno di squadra di Russell Westbrook - terza scelta assoluta nel draft Nba nel 2011 quando venne ingaggiato dagli Utah Jazz- ha scritto sul profilo twitter che dedicherà la sua vita al movimento Hizmet fondato dal 75enne ex alleato (e ora nemico giurato) di Erdogan. «Oggi - ha scritto il cestista - ho perso quella che per 24 anni ho chiamato la mia famiglia. Mio padre voleva che cambiassi il mio cognome, la madre che mi ha messo al mondo mi ha rifiutato. Possa il Signore prendere ogni secondo della mia vita e darlo al mio coraggioso Maestro. D’ora in avanti mia madre, mio padre e i miei fratelli sono i devoti membri di Hizmet».

La disfida familiare giunge tre settimane dopo il fallito colpo di Stato costato la vita a 240 persone. Il governo turco ha subito puntato il dito contro il predicatore che vive negli Stati Uniti dal 1999 e chiesto la sua estradizione, minacciando gli Stati Uniti di serie conseguenze diplomatiche in caso contrario. Finora da Washington non è arrivato nessun segnae in tal senso, anzi: Stati Uniti e Unione Europea hanno criticato la durezza delle purghe di Erdogan, che tra arresti, licenziamenti e sospensioni ha eliminato dalal vita pubblica più di 60mila persone tra giudici, militari, insegnanti e funzionari della pubblica amministrazione.

Video reportage - Nel rifugio di Gülen, l'imam esiliato nel mirino di Erdogan

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