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Wall Street tocca nuovo record e poi ritraccia

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Wall Street tocca nuovo record e poi ritraccia

  • –Marco Valsania

NEW YORK

Imperturbabili, gli investitori hanno cercato di spingere Wall Street verso nuove vette record, raggiunte nel corso della seduta. Anche se alla fine si sono dovuti accontentare di indici assestati sotto i livelli massimi e con il solo Nasdaq capace di difendere un rialzo. Imperturbabili gli operatori sono parsi nella fiducia che la piazza americana resti desiderabile per la caccia ai rendimenti nel difficile clima globale, tanto da giustificare una maggior propensione al rischio a favore delle azioni. Che le grandi imprese statunitensi, seppur reduci da una stagione di bilanci trimestrali incerti, siano tuttora tra le meglio posizionate rispetto a concorrenti. Che la campagna elettorale americana alla fine saprà raddrizzare il timone e archiviare la bagarre scatenata da Donald Trump. E imperturbabili, anche, davanti a nuove indicazioni sulle sfide aperte davanti alla crescita interna del Paese nonostante l’andamento incoraggiante ritrovato dal mercato del lavoro: la produttività del secondo trimestre ha sofferto un calo che ha sancito il più lungo declino dagli anni Settanta.

Due dei maggiori indici, così, si sono ieri spinti inizialmente al rialzo forti del sostegno ricevuto sia dal settore tecnologico, tra i più premiati da un atteggiamento di risk-on, che da comparti sicuri quali consumi di prima necessità e sanità. Da gennaio la miglior performance spetta ancora proprio a settori-rifugio quali tlc e servizi elettrici, lievitati rispettivamente del 20% e del 17%. L’S&P’s 500 ha toccato i 2.186,85 punti (il record, lunedì, era stato di 2.185,44) per poi nel pomeriggio cedere lo 0,07% a quota 2.179 punti. Il Nasdaq è svettato fino a quasi 5.236, prima di fermarsi ad un modesto guadagno dello 0,2% a 5.222. Il Dow Jones, in calo per buona parte della seduta, è da parte sua arretrato dello 0,09% a 18.512. Nelle prime battute di contrattazione i titoli dell'energia avevano contribuito al sostegno, grazie a prezzi del petrolio vicini ai massimi da due settimane, ma un successivo declino del greggio ha cancellato i guadagni.

Tra le azioni più in vista Microchip Tech, salita del 4% dopo risultati trimestrali superiori alle attese. Altrove sul mercato il big farmaceutico Valeant, di recente finito sotto pressione per scandali e riorganizzazioni, ha guadagnato il 23% sull’onda di una riconferma dell’outlook annuale e di progetti di cessione di attività non strategiche. Tra i titoli dell’S&P 500 sono stati riportati 18 nuovi massimi annuali e nessun minimo, mentre al Nasdaq sono scattati 41 massimi e 8 minimi.

La produttività statunitense, barometro tenuto sotto stretta osservazione dalla Fed, era sembrata destinata a intaccare in modo piu' significativo il recente ottimismo di Borsa, portando con sè un bagaglio di pressioni sui salari, sui redditi e quindi sull’espansione che nel primo semestre 2016 è rimasta inchiodata a un deludente passo del Pil dell’1%. La produttività è calata dello 0,5% su base annua tra aprile e giugno, il terzo declino consecutivo che ha evidenziato il piu' lungo periodo negativo dal 1979. Le previsioni erano di un incremento dello 0,4%. E proprio la produttività è considerata uno dei talloni d’Achille della ripresa, segno del “new normal” a bassa crescita dell’era successiva alla grande crisi finanziaria e alla recessione. Gli occhi degli operatori sono però rimasti puntati anzitutto sui dati occupazionali della scorsa settimana, quando in luglio la creazione di posti di lavoro ha nettamente battuto le attese e il tasso di disoccupazione è rimasto invariato al 4,9%. Nuovi e potenzialmente influenti appuntamenti con statistiche economiche sono in arrivo nei prossimi giorni: oggi sarà la volta di dati sulle offerte di lavoro in giugno, domani delle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione e dei prezzi all’importazione di luglio, venerdì delle vendite al dettaglio e dei prezzi alla produzione del mese scorso e infine della fiducia dei consumatori di agosto.

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