
Il sondaggio di fine luglio della Quinnipiac University, che da tempo monitora la “pancia” dell’elettorato sui due candidati alla presidenza degli Stati Uniti, sembra voler bruciare ogni record al ribasso. Il 58% degli americani non considera Trump «onesto e affidabile», ma il 57% riserva lo stesso giudizio a Hillary. La prova contraria: solo per il 33% degli interpellati Donald è «onesto e affidabile», percentuale che sale ad appena il 37% per l’ex first lady.
Su Trump la sorpresa è relativa. Chi si aspettava nell’ultimo trimestre di campagna elettorale di vedere l’incontenibile Donald in versione sedata e riflessiva si sta ricredendo, in particolare dopo le ultime due esternazioni («Chi ha armi potrebbe fermare Hillary» e «Obama è il fondatore dell’Isis»). Non è detto sia una strategia vincente per calamitare il voto dei repubblicani che alle primarie erano orientati su altri leader, come ha indicato - con tutti i limiti del caso - un sondaggio di HuffPost Pollster.
Molto più sorprendente è la debolezza della Clinton. Robby Mook, il “campaign manager” dell’ex first lady, sdrammatizza dicendo che nelle prossime settimane gli elettori esamineranno i programmi con maggior attenzione e la candidata democratica guadagnerà maggior fiducia e consenso. Per ora, però, i sondaggi lo smentiscono. Sempre secondo lo studio della Quinnipiac University, il 52% degli americani crede che a Hillary in realtà «non interessi nulla dei loro problemi o delle loro necessità». Difficile cambiare questi numeri in tre mesi, anche perché Hillary è da un quarto di secolo un personaggio pubblico conosciuto da tutti (solo il 17% degli americani non si è fatto un'opinione su di lei, nota un sondaggio di Cbs). Il suo carisma non è certo quello del primo Obama, che nel 2008 da perfetto sconosciuto battè proprio Hillary alle primarie ottenendo la nomination (e poi approdando alla casa Bianca).
Ma il problema numero uno di Hillary sembra essere rappresentato dalla sfiducia generale che da tempo circonda la famiglia Clinton, offuscata da anni e anni di scandali di varia misura, dall'affaire Lewinski al dossier Whitewater sugli investimenti immobiliari della coppia in Arkansas, fino al “Mailgate” che continua a tenere Hillary sulla graticola. Nell'inchiesta la Clinton era stata “prosciolta” dall’Fbi, ma il Dipartimento di Stato ha riaperto le indagini: il dubbio è che l’ex first lady abbia ricompensato i finanziatori dellla Fondazione Clinton con linfluenza esercitata da Hillary all’interno del Dipartimento di Stato.
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