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Nigeria, video di Boko Haram mostra le studentesse rapite nel 2014

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sequestrate a chibok nel 2014

Nigeria, video di Boko Haram mostra le studentesse rapite nel 2014

Nel  video  una ragazza  si  identifica come Maina Yakubu,  rapita a   Chibok come le altre giovani dietro di lei (Reuters)
Nel video una ragazza si identifica come Maina Yakubu, rapita a Chibok come le altre giovani dietro di lei (Reuters)

Il gruppo islamista Boko Haram ha diffuso un video in cui mostra alcune delle 276 giovani studentesse sequestrate il 14-15 aprile 2014 a Chibok, nel nord-est della Nigeria. Nel video si vedono una cinquantina di ragazze coperte dal velo dietro un militante di Boko Haram che chiede il rilascio di alcuni militanti del gruppo in cambio della liberazione delle studentesse. Delle 276 giovani rapite oltre due anni fa attualmente dovrebbe essere sotto sequestro 219 ragazze. Quello di oggi è il terzo video diffuso da Boko Haram con le studentesse.

Boko Haram diffonde un nuovo video delle studentesse rapite nel 2014

Il video inizia con l’immagine di un uomo dal volto coperto, armato di una pistola, che parla davanti a una telecamera. Il militante afferma che alcune delle donne sono state ferite in modo grave dai raid aerei compiuti dall’esercito nigeriano, mentre 40 di loro sono state fatte sposare. Una delle ragazze sullo sfondo compare con un bambino in braccio, a conferma dei timori su stupri e matrimoni forzati cui sono state sottoposte le giovani. «La nostra richiesta è sempre la stessa- afferma il soldato di Boko Haram - vogliamo che il governo rilasci i nostri combattenti in detenzione. In caso contrario non libereremo mai le ragazze».

La madre di una delle studentesse nigeriane rapite dai Boko Haram più di due
anni fa nella loro scuola a Chibok ha riconosciuto la figlia grazie al nuovo video postato su Twitter che ritrae una cinquantina di loro. «La ragazza nel video ha parlato nella lingua di Chibok ed ha chiamato la madre per nome», ha detto il capo della comunità che si trova nell'estremo nord-est del Paese, Pogu Bitrus.
La giovane, avvolta da un hijab ma con il volto scoperto, ha invocato aiuto spiegando che il suo gruppo non ha più acqua né cibo, che alcune di loro sono morte nei bombardamenti dell'aviazione, mentre in 40 sono state date in mogli ai militanti del gruppo jihadista.

Nigeria, leader Boko Haram Shekau torna farsi vivo con un video

Boko Haram da anni compie atti di violenza e terrorismo nel territorio nigeriano. Di recente una parte del movimento - ma non tutto - si è alleata con l’Isis. Il nome Boko Haram sta per «l’istuzione occidentale è vietata». Dieci giorni fa Abubakar Shekau, leader di Boko Haram, ha diffuso un messaggio per smentire di essere stato rimosso dalla guida. L'Isis aveva infatti annunciato la nomina di Abu Musab al-Barnawi alla testa del movimento dopo che nel marzo 2015 Boko Haram aveva giurato fedeltà allo Stato islamico.

In un messaggio di dieci minuti in lingua araba e hausa, probabilmente rivolto all'Isis, Shekau ha dichiarato di non avere alcuna intenzione di abbandonare la fedeltà al Corano e di essere ancora operativo. Il messaggio arriva dopo un anno di silenzio da parte del leader di Boko Haram e sembra confermare le tensioni emerse di recente nell'organizzazione, fortemente indebolita negli ultimi mesi dalla controffensiva congiunta lanciata dalle forze nigeriane insieme a quelle dei Paesi confinanti.

«Siamo estremamente cauti - ha dichiarato il ministro dell’Informazione nigeriano Lai Mohammed - perché la situazione si è complicata in seguito alla spaccatura ai vertici di Boko Haram».


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