TOKYO - Come l'Italia, anche il Giappone nel secondo trimestre 2016 vede la propria economia rallentare intorno a una crescita zero. Il Prodotto interno lordo nipponico non ha registrato alcuna espansione rispetto al trimestre precedente, anche se risulta in aumento di un modesto 0,2% su base annualizzata, con una performance decisamente inferiore alle attese e al +2% annualizzato del primo trimestre. Una delusione dovuta alla frenata dei consumi (solo +0,2% dal precedente +0,7%) e a un calo delle esportazioni e degli investimenti di capitale delle imprese. La domanda esterna ha avuto un impatto negativo di 0,3 punti percentuali, in parte in relazione a un apprezzamento dello yen. Positivo invece il dato sugli investimenti pubblici (+2,3%), ripartiti grazie ai lavori finanziari con il budget statale addizionale approvato verso la fine dell'anno scorso.
Il governo guidato dal premier Shinzo Abe conta di far ripartire l'economia attraverso un'ampia manovra di stimoli fiscali che sara' approvata dalla Dieta in autunno. Inoltre il premier di recente ha deciso di rinviare di 30 mesi il previsto rialzo dell'Iva a causa della debolezza della congiuntura legata al rallentamento economico globale.
I dati rilasciati oggi mettono anche la Banca del Giappone sotto pressione perche' il prossimo 21 settembre introduca nuovi stimoli monetari a una economia in cui si rischia il ritorno della deflazione.
In termini nominali, il Pil giapponese del secondo trimestre ha registrato una espansione a un tasso annualizzato dello 0,9 per cento.
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