Mondo

Raid russi in Siria da basi iraniane: un segnale concreto della…

  • Abbonati
  • Accedi
caccia al via da basi Iraniane

Raid russi in Siria da basi iraniane: un segnale concreto della determinazione di Mosca

Vladimir Putin (a destra) con il presidente iraniano Hassan Rohani durante il recente incontro a Baku, Azerbaijan
Vladimir Putin (a destra) con il presidente iraniano Hassan Rohani durante il recente incontro a Baku, Azerbaijan

«Bombardieri a lungo raggio Tu-22M3 e caccia Su-34 sono decollati carichi di bombe da una base della provincia di Hamadan e hanno condotto attacchi coordinati contro obiettivi dei gruppi terroristici dello Stato Islamico e del Fronte al-Nusra nelle province di Aleppo, Deir ez-Zor e Idlib». Dopo le immagini satellitari dei velivoli russi nella base iraniana di Hamadan, pubblicate su twitter da Warfare Worldwide, il ministero della Difesa russo ha ammesso l’utilizzo della base sottolineando che si tratta della prima volta che aerei russi impiegano aeroporti iraniani anche se in passato lo spazio aereo di Teheran (e di Baghdad) era stato sorvolato da missili da crociera lanciati da aerei e navi russe sulla Siria.

Non è stato rivelato il numero di aerei decollati dalla base di Hamadan, in Iran occidentale, a copertura dei quali si sono levati in volo dalla base russa di Hmeimim, in Siria, caccia Su-30 e Su-35. Mosca ha riferito però che nei raid sono stati eliminati cinque depositi di armi appartenenti ai terroristi e compound per l’addestramento, oltre a tre postazioni di comando. Nelle operazioni - precisano dal ministero - è rimasto ucciso «un numero significativo di terroristi» che nel linguaggio russo includono miliziani dello Stato Islamico e degli altri movimenti jihadisti.

Finora, i bombardieri strategici russi impegnati nei raid in Siria erano decollati dalla base di Mozdok, in Russia, coprendo una distanza di circa 2 mila chilometri, distanza che si è ridotta a 700 chilometri con le partenze dall’Iran. Mosca e Teheran avevano firmato nel gennaio scorso un accordo per la cooperazione militare che prevede una più ampia collaborazione nell’addestramento del personale e nelle attività di contrasto al terrorismo. «La cooperazione strategica tra Iran e Russia nella lotta al terrorismo in Siria» prevede anche la «condivisione di strutture» ha detto il segretario del Supremo consiglio per la sicurezza nazionale iraniano, Ali Shamkhani. Per i russi la disponibilità di un base in Iran Occidentale renderà più agevoli i raid contro i territori orientali della Siria in mano all’Isis a Raqqa e Dei ez Zor e contro le postazioni degli altri gruppi ribelli ad Aleppo e Idlib, effettuate con bombardieri strategici il cui impiego dalla base siriana di Hmeimim è meno agevole per le dimensioni delle due piste, l’affollamento dell’aeroporto utilizzato da una quarantina di velivoli russi e i cedimenti strutturali delle piste registrati dopo sei mesi di impiego intensivo da parte dei cacciabombardieri Sukhoi (più leggeri dei bombardieri Tupolev) e che hanno richiesto ampi lavori di consolidamento.

La Russia ha inoltre chiesto formalmente l’utilizzo dello spazio aereo di Iran e Iraq per il lancio di missili da crociera contro le postazioni di Isis e ribelli in Siria che potrebbe essere imminente da parte delle 5 fregate e corvette dotate di missili da crociera Kalibr della Flottiglia del Mar Caspio e le due corvette dello stesso tipo schierate nel Mediterraneo Orientale. In entrambi i bacini sono in corso manovre delle forze navali russe.

Mentre Usa e alleati occidentali non vanno oltre i 20/25 raid aerei al giorno su Iraq e Siria contro il Califfato i russi puntano quindi a intensificare lo sforzo contro tutti i movimenti i jihadisti. Un segnale della determinazione di Mosca ancor più importante alla luce delle voci su un possibile accordo con Washington (rivelato ieri dal ministro della Difesa Serghei Shoigu in un’intervista al canale Rossiya-24) per effettuare operazioni congiunte contro lo Stato Islamico nei settori di Aleppo ma forse anche di Raqqa, dove milizie curde e arabe delle Forze Democratiche Siriane avanzano verso la capitale dell’Isis con l’appoggio di forze speciali statunitensi e raid aerei russi.

© Riproduzione riservata