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Caccia ai fondi Ue: cabina di regia per la Capitale

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Caccia ai fondi Ue: cabina di regia per la Capitale

Che le casse di Roma piangano non è una novità: a breve, per fare soltanto un esempio, la giunta Raggi dovrà trovare gli altri 40 milioni per i materiali rotabili di Atac che la sindaca ha definito «spariti». E investimenti sono necessari su tutti i fronti, dai trasporti ai rifiuti. Mentre l’assessore a Bilancio e partecipate Marcello Minenna lavora per l’avvio di una cabina di regia sul debito monstre da 13 miliardi di euro, in tandem con la gestione commissariale, ce n’è un’altra ai nastri di partenza, coordinata dall’assessora alla Roma semplice Flavia Marzano: quella sui fondi comunitari. Obiettivo: massimizzare la partecipazione alle call di Bruxelles.

«Prima di tutto – racconta l’europarlamentare M5S Fabio Massimo Castaldo, uno dei tre componenti del mini-direttorio che affianca Raggi – abbiamo cercato di capire quanto le giunte precedenti abbiano sfruttato questa opportunità. Poco, a nostro avviso: gli sforzi vanno moltiplicati». In epoca Alemanno, dal 2007 al 2013 – come emerge da una rilevazione effettuata dallo staff del M5S Europa – sono stati approvati quattro progetti per il comune, di cui due come partner partecipante e due come capofila.Per lo più progetti di cooperazione che prevedono sempre un partenariato internazionale. A questi si aggiunge il progetto a impatto locale di rivalorizzazione dell’area di Porta Portese, finanziato con i fondi di sviluppo regionale (Fesr). In totale, le risorse destinate alla capitale sono state pari a 3,8 milioni di euro.

Nell’era di Ignazio Marino, l’attività di progettazione è stata meno intensa ma fruttuosa: l’attenzione si è rivolta in particolare al Pon Metro (il programma operativo nazionale Città metropolitane, sempre nell’ambito dei fondi di sviluppo regionale), che secondo i Cinque Stelle rappresenta un’occasione da non perdere per interventi infrastrutturali destinati a mobilità sostenibile e inclusione sociale: in gioco fondi per 40 milioni, sbloccati a inizio giugno. Dieci milioni saranno destinati alle tecnologie digitali volte a migliorare qualità ed efficienza dei servizi, 13,5 milioni alla mobilità sostenibile (dalle piste ciclabili ai sistemi di trasporto intelligente), 13,2 milioni all’inclusione sociale. In valutazione, infine, la candidatura romana al bando Urban Innovative Actions in un progetto dedicato ai servizi innovativi per richiedenti asilo e rifugiati.

«Il mio ruolo nello staff della sindaca è quello di creare un ponte diretto tra Bruxelles e il Campidoglio per l’ottimo utilizzo dei fondi», spiega Castaldo. «Vogliamo partecipare a quanti più bandi possibile, soprattutto per i fondi diretti. E stiamo avviando un lavoro trasversale con gli assessorati e con gli uffici ad hoc, che vanno messi in condizione di fare progettazione seria, anche facendo formazione del personale». I programmi a cui i Cinque Stelle guardano di più sono Life+ sulla governance ambientale, che ha una dotazione di 3,4 miliardi di euro, e Horizon2020 su digitalizzazione e innovazione tecnologica (quasi 80 miliardi in ballo), ma Castaldo cita anche EuropaCreativa, Europa per il cittadino, Urbact. E promette: «Vogliamo rafforzare gli sportelli per gli imprenditori, creare una realtà sempre più fruibile per artigiani e piccole e medie imprese. Il Programma Cosme, che vale 2,3 miliardi, va in questa direzione». Cruciale sarà la capacità di creare partenariati. È questo, assicura l’europarlamentare, lo spirito con cui è stato pensato lo staff della sindaca, che tanto ha fatto discutere. «Io garantisco un filo diretto tra Strasburgo e Roma. Sono già in corso contatti con Barcellona per ragionare insieme su digitalizzazione della Pa e democrazia partecipata. Vorremmo che alla capitale fosse restituita l’immagine europea e internazionale che le spetta».

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