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Un «alleato» di Rajan alla guida della Banca centrale indiana

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NOMINATO Urjit Patel

Un «alleato» di Rajan alla guida della Banca centrale indiana

Il neo-governatore della Banca centrale indiana Urjit Patel (a destra) e il governatire uscente Raghuram Rajan
Il neo-governatore della Banca centrale indiana Urjit Patel (a destra) e il governatire uscente Raghuram Rajan

New Delhi ha sciolto il nodo del successore di Raghuram Rajan alla guida della Banca centrale indiana (Rbi). Nelle ultime settimane, la corsa si era ridotta a due pretendenti e oggi, a mercati chiusi, la scelta è caduta su Urjit Patel, l’attuale vicegovernatore, preferito a Subir Gokarn, altro vicegovernatore. La nomina potrebbe rassicurare mercati e investitori dopo l’uscita di scena di Rajan, che abbandona l’istituto alla fine di soli tre anni di incarico, tra perplessità e polemiche. Era stato lo stesso Rajan a lasciare di stucco gli osservatori annunciando a giugno che non sarebbe rimasto al timone per un secondo mandato, che del resto il Governo non gli aveva proposto. È la prima volta in circa 20 anni che un governatore della Rbi non viene riconfermato.

Apprezzatissimo dalla comunità finanziaria internazionale, Rajan era stato a più riprese investito dalle critiche a volte urticanti della destra del partito nazionalista del premier Narendra Modi (il Bharatiya Janata Party) e di alcuni imprenditori. In parte per i dubbi manifestati da Rajan sul reale tasso di crescita del Pil indiano, in parte per la supposta «lentezza» nel taglio dei tassi d’interesse. Le statistiche incoronano l’India come la grande economia a più rapida crescita al mondo, con un’espansione del 7,6% nel 2015, ma molti indicatori, dalla debolezza della produzione industriale al calo dell’export, ritraggono un dipinto diverso. Le imprese indiane, da parte loro, lamentano un accesso al credito ancora troppo costo nonostante i 5 tagli dei tassi decisi da Rajan e ne invocano ancora, appoggiati in questo dallo stesso Modi.

Un’eredità scomoda, quella del rapporto con la politica indiana, che ora passa al governatore designato. Con Patel alla guida, la Banca centrale indiana dovrebbe proseguire sul solco tracciato da Rajan. Questo potrebbe magari non piacere in alcuni ambienti politici, ma è di sicuro quanto si augurano i mercati, preoccupati per l’indipendenza dell’istituto. Nella Rbi, Patel era uno dei più stretti luogotenenti di Rajan, che nel suo primo giorni di incarico lo mise alla guida del panel che in sostanza ne ha concretizzato le idee, raccomandando e implementando cambiamenti epocali nella politica monetaria indiana. A cominciare dall’adozione dell’inflation-targeting e dalla creazione di un comitato responsabile delle decisioni sui tassi di interesse. Che potesse essere lui l’erede di Rajan lo si era iniziato a capire in realtà già a gennaio, quando gli era stato prolungato di tre anni il mandato in scadenza in qualità di vicegovernatore responsabile della politica monetaria.

Quasi 53 anni, dottorato a Yale, economista dell’Fmi tra il 1990 e il 1995, Patel è chiamato ora a un compito non tutt’altro che facile: continuare l’opera iniziata tre anni fa da Rajan e che ha permesso al Paese di dimezzare il tasso d’inflazione, all’epoca a cavallo del 10%, dopo aver arginato una tempesta valutaria che stava travolgendo la rupia. È stato infatti Rajan a convincere il Governo ad adottare l’inflation-targeting, fissando l’obiettivo di medio termine al 4%, entro un range d’oscillazione compreso tra il 2 e il 6% (a luglio l’inflazione è stata fotografata poco sopra il 6%). Oltre a tenere sotto controllo l’aumento dei prezzi, definito da Rajan una «tassa sulla povertà», il nuovo governatore della Rbi dovrà portare avanti l’operazione di pulizia e consolidamento dei bilanci delle banche indiane, liberandoli dai crediti in sofferenza (nel 2016 in crescita verso l’8,5%, rispetto al 7,6% di marzo, secondo la Rbi), in modo che possano cominciare a prestare soldi all’economia reale.

Patel si insedierà il 4 settembre. Nei prossimi giorni, il Governo indiano nominerà i componenti del comitato di politica monetaria, guidato dallo stesso Patel e composto da due altri funzionari della Rbi e tre membri scelti dall’Esecutivo.

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