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Così il costo del sisma può uscire dal Patto

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Europa

Così il costo del sisma può uscire dal Patto

  • –Beda Romano

BRUXELLES

Il terremoto che ha colpito l’Italia centrale non potrà non avere un impatto di politica economica. In questo contesto, le regole europee prevedono la possibilità per un Paese di escludere le spese straordinarie dal calcolo dello sforzo di bilancio, se legate a un disastro naturale. Il sisma di questa settimana giunge peraltro in un momento nel quale vi è una tendenza ad applicare il Patto di Stabilità e di Crescita con magnanimità, alla luce della debolezza economica.

«Secondo le regole comunitarie – ha spiegato ieri Vanessa Mock, portavoce della Commissione europea –, costi d’emergenza di breve termine in risposta a importanti catastrofi naturali possono essere considerati una tantum ed essere esclusi dal calcolo dello sforzo strutturale di un paese nel giudicare il rispetto del Patto di Stabilità e di Crescita». Alla luce del sisma di questa settimana, «i costi (…) verranno valutati a tempo debito, non appena dettagli verranno inviati dalle autorità italiane».

È ancora presto per capire quante spese il governo italiano sarà chiamato a sostenere sulla scia del terremoto che nella notte tra martedì e mercoledì ha colpito il Lazio settentrionale, provocando la morte di almeno 250 persone, secondo le ultime stime. A tutta prima, è chiaro che l’Italia potrebbe avvalersi della flessibilità concessa dalle regole europee nel caso di catastrofe naturale, come è avvenuto in passato in occasione dei recenti sismi che colpirono l’Emilia-Romagna (2012) e l’Abruzzo (2009).

In un vademedum pubblicato nel marzo scorso, la Commissione ha illustrato nei dettagli le regole in questo campo. Spese una tantum, tali da non essere considerate nel calcolo dell’aggiustamento strutturale richiesto a un paese, devono rispettare alcune condizioni. L’impatto finanziario dell’evento per il bilancio dello Stato deve essere «improvviso» e superiore allo 0,1% del Pil. L’evento «eccezionale» deve essere «specifico», e avere una occorrenza «puntuale», in altre parole non ripetitiva.

Esponenti comunitari spiegavano ieri qui a Bruxelles che è ancora troppo presto per decidere d’emblée se queste condizioni sono rispettate nel caso italiano, ma appare evidente che il terremoto di questa settimana rientra fra gli eventi eccezionali che provocano spese straordinarie, tali da essere escluse potenzialmente dal calcolo dello sforzo strutturale che un paese ancora in deficit deve attuare per rispettare le regole del Patto di Stabilità e di Crescita.

All’Italia sono stati concessi nel 2016 ampi margini di manovra. Il governo Renzi ha ottenuto flessibilità di bilancio per lo 0,75% del Pil, tenuto conto di due clausole legate a riforme economiche e investimenti strutturali. Al paese è stato quindi concesso un deterioramento del suo saldo strutturale di bilancio dello 0,25% del Pil. In compenso, nel 2017, le regole europee prevedono che l’Italia debba ridurre il deficit strutturale di «almeno lo 0,6% del Pil» (si veda il Sole 24 Ore del 19 maggio).

«Le regole sulle spese legate a catastrofi naturali sono applicate oggi in modo più rigoroso che in passato», notava ieri un esponente comunitario. Al tempo stesso, l’attuale fase politica è segnata da una applicazione più magnanima del Patto. In luglio, la Commissione ha proposto di annullare le multe pecuniarie che avrebbero dovuto pagare Spagna e Portogallo per via di una deriva dei loro conti pubblici. Il Consiglio ha accettato la proposta di Bruxelles (si veda il Sole 24 Ore del 10 agosto).

Nel 2016, all’Italia è stata concessa la massima flessibilità di bilancio possibile. Secondo le regole europee, le clausole legate a investimenti e riforme possono essere usate per il massimo dello 0,75% del Pil una sola volta nel percorso di avvicinamento al pareggio di bilancio. Ciò detto, non si può escludere che il governo tenti, nei colloqui con Bruxelles in vista della legge di bilancio per il 2017, di godere di ulteriore flessibilità a titolo della clausola sugli investimenti, proprio alla luce del terremoto di questa settimana.

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