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La Tunisia ha il premier più giovane della sua storia

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governo di unita’ nazionale

La Tunisia ha il premier più giovane della sua storia

Il premier  Youssef  Chahed  (Afp)
Il premier Youssef Chahed (Afp)

Il settimo premier della Tunisia negli ultimi sei anni si chiama Youssef Chahed, ha poco più di quarant’anni ed è il primo ministro più giovane da quando il Paese ha ottenuto l’indipendenza dalla Francia nel 1956. Sarà lui a guidare il governo di unità nazionale che in nottata ha ottenuto a larga maggioranza la fiducia del parlamento del Bardo, con 167 voti a favore, 22 contrari e 5 astensioni (194 i presenti).

Il nuovo governo di Chahed avrà più giovani e più donne e un ministro dell’Economia, Lamia Xribi, che viene dalla banca centrale del Paese, e si insedierà ufficialmente lunedì 29 agosto al posto del predecessore Habib Essid. il presidente della Repubblica Beji Caid Essebsi ha incaricato Chaed dopo la caduta in luglio del precedente governo affossato dai problemi economici - in particolare l’alto tasso di disoccupazione.

Tunisia: governo premier Chahed ottiene fiducia

Il 40enne Chahed avrà anche il compito di completare il processo di transizione iniziato dopo la rivoluzione dei gelsomini del 2010-2011, l’unica in tutto il Nord Africa e Medio Oriente che ha avuto un esito democratico e ha resistito agli attacchi jihadisti che hanno tentato di destabilizzare il Paese colpendo la prima risorsa di crescita, il turismo (i più gravi attacchi si sono verificati un anno fa, al Museo del Bardo di Tunisi del 18 marzo 2015 e la strage di turisti a Sousse il 26 giugno 2015). La Tunisia non a caso è il paese nordafricano da cui partono più jihadisti per il Medio Oriente.

Il premier designato ha infatti detto che priorità del suo governo sarà la lotta al terrorismo, in subordine quella contro la corruzione, ha lanciato un appello all'unità nazionale ma ha anche elencato le priorità in campo economico. A partire dal 2011, ha detto Chaed, il paese ha assistito a un crollo della crescita economica, attualmente intorno all'1,5 per cento, un raddoppio del debito pubblico, un peso sempre più forte dei dipendenti pubblici sul bilancio dello stato con oltre 600mila tra impiegati e funzionari, di cui 120mila assunti dopo il 2011.

Il premier incaricato ha sottolineato inoltre il bilancio “in rosso” dei fondi sociali, la produzione dei fosfati - tra le principali risorse del paese - calata del 60 per cento. Chahed ha osservato che attualmente il debito pubblico è di 29 miliardi di dollari, ricordando che è stata la Tunisia a chiedere aiuto al Fondo monetario internazionale (Fmi) e non viceversa.

Chahed ha puntato sullo sviluppo e sottolineato la necessità di tornare al lavoro e incoraggiare gli investimenti: «Affronteremo gli scioperi e le manifestazioni. Per quanto riguarda l'area mineraria, dovrà riprendere la produzione di fosfati e dobbiamo considerare di sviluppare la regione».

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