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Apple verso una maxi-sanzione Ue per tasse non pagate

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Apple verso una maxi-sanzione Ue per tasse non pagate

(Afp)
(Afp)

La maxi-multa che Bruxelles si prepara a comminare ad Apple sarà di “miliardi di euro”. Lo riferisce l’agenzia Bloomberg, citando fonti vicine al dossier.
Bruxelles, sottolinea l'agenzia, annuncerà infatti che l'Irlanda ha assicurato alla casa dell'Iphone aiuti di stato illegali sotto forma di sconti fiscali in cambio della creazione di posti di lavoro nel Paese. Stando al Financial Times il verdetto della commissione, che dovrebbe arrivare domani dopo un'inchiesta durata tre anni, è di 130 pagine: l'inchiesta avrebbe appurato che la Apple avrebbe pagato un'aliquota fiscale di meno dell'1% sulle vendite europee, contro il 12,5% in vigore in Irlanda. Nei giorni scorsi era circolata una stima di JpMorgan, secondo cui, nel peggiore dei casi, Apple sarebbe chiamata a sborsare 19 miliardi di dollari.

Il 24 agosto scorso, con una mossa piuttosto rara, gli Stati Uniti avevano avvertito Bruxelles: sta diventando una “autorita' sovranazionale” in tema di tasse e così facendo minaccia gli accordi internazionali sul piano fiscale. E' quanto è emerso da un White Paper con cui il dipartimento del Tesoro vuole dissuadere la Commissione Ue dal punire Apple chiedendo il versamento di miliardi di euro di tasse arretrate. La tesi degli aiuti di stato illegali e' stata rifiutata sia da Dublino sia da Apple. Fino ad ora l'amministrazione Obama non ha parlato di ritorsioni ma nel documento si legge che “il dipartimento americano del Tesoro continua a valutare risposte potenziali nel caso in cui la Commissione resti sull'attuale rotta”.

Il caso riguardante Apple e' visto come molto piu' importante rispetto a quelli che hanno toccato Starbucks e Fiat: il commissario antitrust Ue Margrethe Vestager ha ordinato all'Olanda di recuperare tra i 20 e i 30 milioni di euro di arretrati dalla catena di caffetterie e il Lussemburgo deve fare qualcosa di simile con il produttore di auto mentre le indagini su Amazon continuano. Nel mirino ci sono le pratiche fiscali del colosso americano dell'e-commerce in Lussemburgo. Secondo JpMorgan, nel peggiore dei casi Apple sarebbe costretta a versare 19 miliardi di dollari. Il dipartimento del Tesoro dice che il tentativo della Commissione di ottenere “retroattivamente” i contributi fiscali “non solo e' in contrasto con gli sforzi del G20 per garantire la certezza fiscale ma crea anche un precedente indesiderato che potrebbe portare il Fisco di altre nazioni” a cercare di ottenere “ampi versamenti retroattivi e punitivi da aziende sia Usa sia Ue”.

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