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Germania, i sondaggi danno gli euroscettici in testa nel Land di Merkel

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elezioni regionali domenica

Germania, i sondaggi danno gli euroscettici in testa nel Land di Merkel

Le elezioni regionali di domenica in Meclemburgo-Pomerania preparano una sconfitta cocente per il partito di Angela Merkel proprio nel Land dove la cancelliera ha il suo collegio elettorale. Nella regione orientale le urne si preparano a decretare il trionfo di Alternative für Deutschland il partito euroscettico e xenofobo che qui si presenta al voto per la prima volta e i sondaggi danno come seconda formazione, in vantaggio sulla Cdu di Merkel. Al primo posto, secondo le ultime rilevazioni effettuate da Insa, ci sarebbero saldamente i socialdemocratici che già governano il Land con una Grande Coalizione.

Il terremoto politico per frau Merkel, alle prese con le pesanti ricadute della crisi migratoria del settembre 2015, ha il volto di Frauke Petry, la quarantenne leader di Afd, anche lei proveniente dall’Est del Paese, che nella scorsa primavera ha portato al successo la formazione nata dall’idea di un gruppo di professori universitari euroscettici. Nelle politiche del 2013 sfiorò l’ingresso al Bundestag ed ha poi subito travagli con scissioni e cambiamenti di linea politica che l’hanno avvicinata ai movimenti anti-islamici (Pegida) e che vogliono mettere limiti stringenti alla presenza degli stranieri in Germania.

In Meclemburgo-Pomerania, Land nororientale affacciato sul Mar Baltico, l’Afd è data al 23% dei consensi nel voto imminente, mentre la Cdu è accreditata di un 20% e in testa ci sono i socialdemocratici con il 28 per cento che governano la regione con Erwin Sellering. Affermazione in vista anche per la sinistra estrema die Linke (15%) mentre i Verdi sono al 6 per cento.

A Est Alternativa per la Germania si gioca le carte migliori ma il partito è schizzato in alto anche nei sondaggi nazionali. L’ultimo di Forsa lo dà al 12% mentre l’alleanza dei conservaori (Cdu e Csu bavarese) è al primo posto con il 33% dei consensi e l’Spd al 22 per cento. Un’altra novità a livello nazionale è rapprersentata dalla possibile affermazione dei Verdi accreditati di un 12 per cento di preferenze.

Il Paese andrà al voto tra un anno esatto mentre il patrimonio personale di gradimento di Angela Merkel è andato via erodendosi sotto l’onda d’urto di oltre un milione di migranti arrivati proprio un anno fa dalla rotta balcanica. Allora la canelliera disse “ce la facciamo” ma oggi la rivolta nella Csu bavarese, gli attacchi dell’estate ad opera di rifugiati, le perplessità sempre più aperte del partner di coalzione socialdemocratico, rendono incerto il futuro della leader tedesca.

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