L’economia americana in agosto ha creato 151.000 posti di lavoro e il tasso di disoccupazione è rimasto invariato al 4,9%, entrambe performance inferiori alle aspettative e che dovrebbero di conseguenza consigliare prudenza alla Federal Reserve evitando rialzi dei tassi di interesse nel vertice del 20 e 21 settembre. I salari hanno a loro volta frenato i loro aumenti, lievitando dello 0,1% dopo un incremento dello 0,3% il mese precedente.
Gli analisti si attendevano un tasso di disoccupazione sceso al 4,8% dal 4,9% e la creazione di 173.000 posti di lavoro. Un dato solo in linea o sotto le previsioni non era considerato sufficiente a giustificare una immediata stretta di politica monetaria.
Il dato era cruciale per una Federal Reserve impegnata a valutare se procedere o meno con un nuovo passo di normalizzazione della politica monetaria fin da subito. Tanto più dopo che recenti statistiche economiche erano state men che univoche e brillanti, offrendo un quadro di solidita' in settori quali l'immobiliare ma rispecchiando ancora debolezza negli investimenti e una scarsa inflazione, anche se i salari avevano mostrato una parziale ripresa al passo di un aumento del 2,6% nell'ultimo anno a luglio.
Il mercato future ha continuato a non prevedere una stretta nel mese in corso, rinviandola semmai a dicembre. Ciò nonostante al Simposio internazionale della Fed a Jackson Hole di fine agosto sia il presidente Janet Yellen che ancora piu' il suo vice, Stanley Fischer, avessero indicato che un rialzo dei tassi - e forse due - fossero più vicini.
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