Hangzhou - Continuerà nella notte il negoziato tra Stati Uniti e Russia sul cessate il fuoco in Siria, lo snodo politico più importante da sbrogliare in questo G20 dominato ieri dalla ratifica anticipata dell'accordo di Parigi sul clima da parte di Cina e Stati Uniti.
L'annunciata conferenza congiunta del segretario di Stato Usa John Kerry e del ministro degli esteri russo Serghei Lavrov è stata annullata, le diplomazie sono all'opera, ieri il presidente russo Vladimir Putin aveva definito i rapporti tra Usa e Russia “congelati”.
È stata anche la giornata in cui l'Europa ha ribadito la contrarietà a prassi scorrette sul piano del commercio internazionale e ha invitato la Cina, attraverso le parole dei suoi vertici, ad accettare un meccanismo che limiti l'eccesso di capacità produttiva nell'acciaio. È molto probabile che uno statement su quest'ultimo tema, molto sentito anche dagli Usa e inserito in occasione del G7 in Giappone venga inserito nel documento finale.
Per il resto si è parlato di Brexit, il nuovo premier Teresa May ha ammesso chiaro e tondo che per il suo Paese l'operazione di uscita dall'Unione europea sarà un problema molto serio.
Molto attiva la cancelliera Angela Merkel sul fronte turco, per evidenti ragioni, questa è la prima uscita pubblica del premier Erdogan dopo il fallito colpo di Stato del luglio scorso.
I discorsi del presidente Xi Jinping al B20 e all'apertura del G20 hanno ricalcato la posizione cinese, chiedere un aiuto alla comunità internazionale perché ci si concentri su una governance internazionale per una crescita sostenibile, il che implicherebbe un upgrading del G20 stesso, inteso come organismo multilaterale in qualche misura alternativo allo stesso WTO che i cinesi vivono come una vera e propria camicia di forza. Da Hong Kong per la Cina intanto si avvicinano i risultati delle elezioni legislative, l'affluenza alle urne ha
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