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Ancora nel limbo dopo sette anni di crisi

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Europa

Ancora nel limbo dopo sette anni di crisi

  • –Vittorio Da Rold

La Grecia è nel limbo e il premier Alexis Tsipras è sempre più in difficoltà. Dopo una prima tranche di 7,5 miliardi di euro versata in giugno dalla troika, Atene è in attesa, di altri 2,8 miliardi relativi al terzo piano di aiuti di 86 miliardi necessari per pagare i debiti pregressi, stipendi pubblici e pensioni. L'esecutivo di Syriza è in affanno: deve far approvare 15 “azioni prioritarie” tra cui la liberalizzazione del settore energetico, l’indipendenza della Agenzie delle entrate e nuove privatizzazioni, passi delicati per un governo di sinistra e con una maggioranza risicata di soli tre parlamentari. Molti nel partito sono contrari ai provvedimenti, ma i tentativi dell'esecutivo di allargare la maggioranza al centro sono andati a vuoto per il rifiuto dei socialisti del Pasok. Un sondaggio dell’Università di Salonicco è impietoso e parla di una calo al 17,5% rispetto al 35,5% delle ultime elezioni per Syriza, il partito del premier, contro il 25,5% di Nea Dimokratia, il maggior partito di opposizione guidato dal conservatore Kyriakos Mitsotakis, 47 anni, figlio di un ex premier.

Tsipras ha chiesto ai partner Ue un taglio del debito, che viaggia al 180% del Pil, per far ripartire l’economia, ma i tedeschi si oppongono e hanno ottenuto che se ne parlerà solo nel 2018, dopo le elezioni in Germania. Nel frattempo Atene quest’anno andrà in recessione (-0,3%), con una disoccupazione del 25% e i prezzi al consumo sotto zero (-0,3%). A tenere a galla il Paese è il turismo che quest'anno è stato favorito dal tentato colpo di stato in Turchia e dall’instabilità nell'Africa del Nord.

Vassilis Primikiris, della direzione centrale di Unità Popolare, i transfughi radicali di Syriza, parla di forte difficoltà della classe media a pagare l’aumento delle imposte, dei contributi previdenziali e in particolare l’Enfia, l’odiata tassa sugli immobili, prima casa compresa.«Anche i 240 milioni incassati dalla messa all’asta delle licenze tv saranno destinati a pagare i creditori e non ad aiutare chi non ce la fa ad arrivare a fine mese», spiega per sottolineare la contraddizione del circolo vizioso in cui vive il Paese che deve pagare il debito prima di aiutare i cittadini.

I bond decennali greci, esclusi dal piano di acquisti della Bce, viaggiano a un rendimento stellare, pari all’8,2% per i decennali, quasi il doppio dei portoghesi, al 3% per non parlare dei rendimenti negativi dei tedeschi e olandesi. Anche i bond ciprioti, anch’essi esclusi dal Qe della Bce, hanno un rendimento a meno della metà di quelli greci. «La revisione è stata completata, ma Atene è già in affanno con le 15 misure relative al pagamento della sub-tranche», dice Wolfango Piccoli, analista di Teneo Intel. «Nel frattempo, le prospettive per la partecipazione al Qe della Grecia e la riduzione del debito - due catalizzatori positivi – si fanno sempre più remoti con il passare del tempo».

«Le cose stanno cominciando a peggiorare di nuovo per Atene - spiega Gabriel Sterne, responsabile della ricerca macro a Oxford Economics -. I fondi sono in attesa di vedere quando andrà fuori strada e dietro questa attesa si spiega il rendimento dell’8%». Con questi rendimenti l’accesso al mercato è precluso e l’austerità soffoca la ripresa in attesa che la Bce apra un paracadute per i bond greci.

Quanto alle banche sono alle prese con la montagna dei 116 miliardi di Npl, le sofferenze pari a più della metà del Pil greco che nel frattempo, nei sette anni di crisi, si è ridotto del 25 per cento. «La sfida oggi per le banche greche non è di adeguare il capitale, ma una forte volontà di utilizzare riserve e collaterali per ripulire il portafogli degli Npl», ha dichiarato il presidente di Eurobank, Nick Karamouzis. Anche sulle privatizzazioni si segnalano i consueti ritardi. Dopo i cinesi, che hanno preso il Porto del Pireo, c'è un risveglio degli italiani: le Ferrovie dello Stato italiane hanno acquisito recentemente la Trainose, la società che gestisce il trasporto su rotaia in Grecia per 45 milioni di euro nell'ambito di un programma di espansione all'estero. Anche la Snam potrebbe rilevare una quota di minoranza del 17% della Desfa, la società che gestisce la rete di distribuzione del gas in Grecia da Socar, la compagnia petrolifera statale dell'Azerbaijan che deve cedere una quota su richiesta delle autorità Ue della concorrenza e la Terna è interessata all'acquisizione del 24% della società di distribuzione delle rete elettrica ellenica Admie. Germogli di rinnovata intesa tra paesi mediterranei.

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