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Mutui, stangata Usa da 14 miliardi $ a Deutsche Bank: «Non…

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la maxi sanzione

Mutui, stangata Usa da 14 miliardi $ a Deutsche Bank: «Non pagheremo quella cifra». Titolo a picco

Andamento titoli
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Il governo statunitense vorrebbe far pagare 14 miliardi a Deutsche Bank per chiudere lo scandalo sui titoli tossici legati ai mutui. Una cifra tra le più elevate finora pagate da una banca per aver ingannato gli investitori sui rischi di questi titoli, sottovalutandoli. Anzi la più elevata sanzione, abitualmente composta di multa in contanti e di aiuti ai consumatori, nei confronti di un singolo istituto alle spalle dei 16,6 miliardi imposti a Bank of America.

Le indiscrezioni sulla cifra, rivelate dal Wall Street Journal - sono uno shock: l'istituto ha finora indicato di aver stanziato a riserva per fare fronte a costi legali poco oltre i 6 miliardi di dollari. E aveva lasciato filtrare ipotesi di una multa da 2-3 miliardi, che si aggiuneva a 1,9 miliardi già versati per casi simili. Gli analisti non immaginavano molto di più: tra i 2 e i 5 miliardi. La notizia ha auvuto un pesante impatto sul titolo, che alla Borsa di Francoforte ha chiuso in pesante calo (-8,5%) a quota 11,97 euro.

IL TITOLO DEUTSCHE BANK OGGI
16 settembre 2016 (Fonte: Thomson Reuters)

Una mega-sanzione può inoltre preoccupare altre banche europee tuttora sotto inchiesta per lo stesso scandalo e che a loro volta finora immaginavano pagamenti contenuti da meno di un miliardo a un paio di miliardi. Le società nel mirino sono Barclays, Ubs, Credit Suisse e Royal Bank of Scotland. La scure del Dipartimento della Giustizia si è finora abbattuto anzitutto sui protagonisti americani, con JP Morgan, Morgan Stanley e Citigroup che assieme hanno versato circa 23 miliardi di dollari. Goldman Sachs ha versato circa 5 miliardi.

Deutsche Bank: non pagheremo quella cifra
La cifra non è scolpita nella roccia. Si tratta piuttosto della prima offensiva federale che darà vita a un negoziato tra le parti e si concluderà in una sanzione che potrebbe anche essere molto diversa. Deutsche, infatti, ha subito fatto sapere di «non aver intenzione» di saldare la cifra richiesta dal dipartimento di Giustizia americano. Il gruppo conferma i negoziati in corso, sottolineando però che «sono solo all'inizio» e che si aspetta che si concludano con l'esborso di una cifra «inferiore». La banca, si legge in una nota, «si aspetta di arrivare a un risultato simile a quello raggiunto da banche concorrenti per un ammontare materialmente più basso». L'istituto conferma inoltre che il dipartimento di Giustizia americano ha invitato la banca a presentare una controproposta.

Berlino: si troverà un compromesso
Sulla vicenda è in tevenuto anche il governo tedesco, che ritiene si potrà arrivare a una soluzione di compromess. Lo ha affermato un portavoce del ministero tedesco delle Finanze. Partiamo «dal principio che questa procedura porterà, sulla base di un principio di eguaglianza, a un risultato giusto», ha detto Friederike von Tiesenhausen. Da ricordare che la banca Usa Goldman Sachs, lo scorso aprile, ha trovato un accordo per chiudere una vicenda analoga con il pagamento di 5 miliardi di dollari.

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