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Siria, colpito convoglio umanitario: l’Onu sospende aiuti

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fine della tregua

Siria, colpito convoglio umanitario: l’Onu sospende aiuti

(Ap)
(Ap)

La fragile tregua in Siria, scattata al tramonto di lunedì 12 settembre, è durata solo pochi giorni. E non è servita a portare gli aiuti alla popolazione allo stremo nelle zone più devastate dalla guerra. L'Onu ha appena annunciato la sospensione dei suoi convogli umanitari in Siria dopo l'attacco aereo contro un mezzo che trasportava aiuti nella provincia di Aleppo, nel nord della Siria, in cui sono morte almeno 40 persone. Lo ha annunciato Jens Laerke, portavoce dell'Ufficio Onu per gli affari umanitari (Ocha), in conferenza stampa a Ginevra.

«Come misura di sicurezza immediata, gli altri movimenti di convogli in Siria sono stati per ora sospesi in attesa di ulteriori valutazioni della situazione sul fronte della sicurezza. Tuttavia, restiamo impegnati per fornire aiuti a tutti i siriani che li necessitano», ha precisato il portavoce dell'Ocha Jens Laerke.

Siria: 12 morti in attacco a convoglio umanitario

Il portavoce ha sottolineato che il convoglio di aiuti umanitari attaccato aveva ricevuto tutte le autorizzazioni dal governo ed era stato notificato a tutte le parti in conflitto, ed anche Usa e Russia erano state informate.

Ciononostante, il bilancio di raid aerei russi e governativi su Aleppo e dintorni
nelle ultime ore è pesante: l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus) parla di almeno 40 persone uccise sprecisando che nel conteggio sono
compresi i 12, forse 13, volontari della Mezzaluna rossa siriana (Sarc) uccisi da bombardamenti aerei russi o governativi effettuati nella notte contro un convoglio di 20 camion dell'Onu e della Sarc e contro un dispensario della Sarc a Urem al Kubra, a sud-ovest di Aleppo.

Primi civili colpiti durante la tregua (ANSA/YOUSSEF BADAWI)

Intanto Robert Mardini, direttore della Croce rossa per il Medio oriente, in un tweet ha espresso «indignazione» per l'uccisione di 13 volontari che «hanno pagato il prezzo più alto».

Onu, se volontario, raid su aiuti «crimine di guerra»
Se risultasse essere un atto deliberato, il raid aereo di ieri su un convoglio umanitario dell’Onu in Siria «equivarrebbe ad un crimine di guerra». Lo
dice il coordinatore umanitario dell'Onu, Stephen O'Brian.
«Lasciate che sia chiaro - afferma O'Brian in un comunicato - se verrà dimostrato che questo attacco spietato è stato diretto deliberatamente contro operatori umanitari, equivarrebbe ad un crimine di guerra».

Cremlino: infondate accuse di attacco a convoglio
Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov replica alle accuse rivolte alla Russia di aver attaccato un convoglio umanitario in Siria, definendole come «infondate». «Attualmente le informazioni di questo attacco a fuoco sono passate al vaglio dei nostri militari - ha detto -, spero che ricevano informazioni concrete dalle fonti sul campo e dopo potranno rilasciare una dichiarazione al riguardo». Lo riporta Ria Novosti.

«I nostri militari indagano», ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Quanto alla speranza per il ripristino della tregua in Siria per il momento è molto «debole», siamo «molto preoccupati», ha aggiunto, tutto il processo di soluzione politica in Siria è «minacciato». «Le regole sono semplici: si deve smettere di sparare, ed è necessario che i terroristi smettano di attaccare le forze armate siriane. E, naturalmente, non guasterebbe che i nostri colleghi americani accidentalmente non bombardassero i siriani», ha detto, rispondendo alla domanda, a quali condizioni è possibile la tregua in Siria.

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