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Allarme hacker dal Congresso Usa

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Allarme hacker dal Congresso Usa

  • –Marco Valsania

NEW YORK

I leader democratici lanciano l’allarme: Mosca sta cercando di influenzare le urne americane con gli assalti di pirati informatici. E la manovra è pericolosa: «Questo sforzo è quantomeno diretto a mettere in dubbio la sicurezza delle nostre elezioni e potrebbe benissimo essere rivolto a condizionare i risultati delle elezioni», hanno affermato in un comunicato congiunto la senatrice Dianne Feinstein e il deputato Adam Schiff, i leader di minoranza nelle Commissioni di intelligence del Congresso, alla vigilia del primo dibattito presidenziale tra Hillary Clinton e Donald Trump lunedì sera. «Non vediamo alcuna altra possibile ragione per spiegare il comportamento dei russi».

Alla Camera, con i democratici che nel clima teso non nascondono il sospetto che Vladimir Putin auspichi un successo di Trump, sono inoltre state depositate due nuove e urgenti proposte di legge per rendere specificamente più sicure le urne a livello dei singoli stati grazie all’intervento federale. I progetti sono sponsorizzati dal deputato della Georgia Hank Johnson. «Il processo del voto è questione di sicurezza nazionale, servono strutture e macchine precise e a prova di pirati».

Ma la ciber-sicurezza scuote la politica americana come l’economia e il business. Le accuse a Mosca sono scattate mentre Washington e la Corporate America sono alle prese con le ramificazioni ancora oscure dal furto record e di massa - mezzo miliardo di utenti - di dati personali da Yahoo. Vaste riforme per rafforzare complessivamente la difesa elettronica sono ferme nei due rami del Parlamento, ma ieri il senatore Mark Warner, democratico dell’Indiana, ha lanciato un appello perché anche questa impasse venga superata. Warner ha chiesto in particolare maggior protezione per i consumatori: «Se il caso di Yahoo lo colloca tra le più vaste violazioni mai avvenute - ha detto - sono ancora più preoccupato che questa abbia avuto luogo nel 2014 e il pubblico lo venga a sapere solo adesso. Serve uno standard uniforme per notificare ai consumatori in modo tempestivo atti di pirateria».

La Camera di Commercio degli Stati Uniti, la maggiore associazione aziendale del Paese, ha convocato per la prossima settimana il suo quinto summit sulla Cybersecurity e Cybercrime definiti come una delle «principali minacce a causa della crescente sofisticazione, frequenza e dimensione degli attacchi». Quest’anno il conto mondiale per le imprese dei crimini e dello spionaggio elettronico dovrebbe raggiungere i 445 miliardi di dollari e in media superare i 15 milioni per le aziende statunitensi.

Gli assalti di pirati “politici” agli occhi di Washington appaiono oggi più chiari. I servizi segreti americani hanno identificato i due gruppi di hacker coinvolti, Cozy Bear e Fancy Bear, come collegati all’apparato spionistico del Cremlino. I gruppi hanno rivendicato di essere penetrati sia nei sistemi della Casa Bianca che degli Stati maggiori delle forze armate, del dipartimento di Stato e più di recente del Comitato nazionale del partito democratico. Qui hanno portato alla luce favoritismi a Hillary Clinton durante le primarie contro lo sfidante interno Bernie Sanders. Uno di questi gruppi ha di recente rivendicato anche la violazione di computer della Wada, l’agenzia internazionale anti-doping, promettendo di esporre l’uso di sostanze proibite da parte di atleti di numerosi paesi a cominciare dagli statunitensi, dopo che buona parte della squadra russa era stata esclusa dalle Olimpiadi per doping. La pista di Mosca è stata identificata grazie alle tecniche usate e alle tracce lasciate dai pirati.

Nel caso di Yahoo le incognite restano invece numerose. Le violazioni potrebbero essere state due separate. La prima quella vantata da un hacker battezzato Peace che in estate aveva offerto di vendere dati sottratti a Yahoo per 1.900 dollari sul Dark Web, la rete Internet che sfugge a controlli e misure di sicurezza. Ma Yahoo ha attribuito il furto dei dati di 500 milioni di utenti a un «attore sponsorizzato da uno Stato», e tradizionalmente questi pirati non mettono il loro bottino all’asta. Yahoo ha precisato di aver scoperto il furto nelle ultime settimane e che l’Fbi ha in corso indagini.

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