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Trump e quel tweet del 2012 che lo smentisce sul clima

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Trump e quel tweet del 2012 che lo smentisce sul clima

Foto Ap
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Il tweet più popolare del dibattito della note tra Clinton e Trump? È del 2012 ed è stato oggetto di uno dei momenti più caldi del faccia a faccia tra la candidata democratica e quello repubblicano. È stata Clinton a rinfacciare all’avversario la sparata di quattro anni fa: «Trump pensa che il cambiamento del clima sia una bufala inventata dai cinesi», è stato l’affondo di Hillary Clinton, per demolire il rivale. Donald Trump ha ribattuto: «Non lo dico, non lo dico». Ma l’implacabilità della rete e l’attenzione per il fact checking hanno smentito il miliardario americano.

Il tweet del 6 novembre del 2012 è stato ripescato dagli utenti che l’hanno rimesso in rete, trasformandolo in un fenomeno del retwitting, anche ad opera di profili fake , sorpassando gli 80mila retweet (alle 9 ora italiana) .

Paradossi di una campagna elettorale paradossale, che solo ora entra nel vivo. In questo primo confronto i social media hanno registrato ogni dettaglio di quanto passato sugli schermi tv in questi novanta minuti; in particolare l’hashtag #Trumpsniffle ha impietosamente rilanciato il raffreddore del candidato repubblicano che ha ripetutamente “tirato su con il naso”, durante il faccia a faccia.

In queste ore si stanno scatenando le indagini gli statistici: su Facebook hanno dominato i commenti su Trump, che ha attirato il 79 per cento delle conversazioni contro il 21% di Hillary Clinton.

Su Twitter, che ha mandato in onda live il duello in video, è stato il candidato repubblicano il protagonista delle conversazioni avvenute: su Trump si è concentrato il 62% dei tweet, mentre la candidata democratica ha avuto uno 'share' del 38%. Questa mattina l'hashtag #debate2016 è in cima alle tendenze globali di Twitter. Gli argomenti più “cinguettati” durante il dibattito sono stati economia, esteri ed energia-ambiente, seguiti da terrorismo e armi.

I tre passaggi più discussi e commentati su Twitter sono stati le affermazioni di Trump sul suo “buon temperamento” e sulla sua idea di ordine pubblico e il confronto sulla lotta allo Stato islamico.

Diverse l’esito delle analisi “qualitative” dei commenti sui social: Zoomph, che realizza analytics sulla rete, fa sapere che la candidata democratica ha ottenuto un ratio di 1,5 a 1, ossia per ciascun tweet negativo ne ha ottenuto 1,5 positivo. Su Trump i commenti negativi e positivi sono stati sostanzialmente pari.

Anche gli inserzionisti tv, che hanno acquistato spazi prima e dopo il dibattito Clinton-Trump, hanno scatenato i propri team di social media manager, ingaggiati per “pulire” dalle proprie timeline commenti malevoli collegati al dibattito presidenziale.

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