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Boom per il BTp a 50 anni: collocati 5 miliardi

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Boom per il BTp a 50 anni: collocati 5 miliardi

  • –Maximilian Cellino

A lungo atteso, il BTp a 50 anni non ha certo deluso le aspettative. Il Tesoro italiano ha infatti collocato ieri ben 5 miliardi di euro del titolo extra-lungo, un ammontare superiore a quanto in precedenza raccolto per esempio da Francia e Spagna su operazioni di simile durata. Lo ha fatto in virtù di una domanda davvero sostanziosa (ben 18,5 miliardi) proveniente soprattutto da investitori istituzionali esteri, come era prevedibile.

Con un rendimento a scadenza del 2,85% (risultato combinato di un prezzo di emissione pari a 99,194 e un tasso cedolare annuo del 2,8%) e una duration superiore ai 27 anni, il nuovo BTp sembra infatti tagliato su misura per quei fondi pensione o assicurazioni che sono alla ricerca disperata di strumenti adatti a garantire le prestazioni definite promesse ai clienti e che in un contesto di mercato simile faticano a bilanciare la composizione dei propri attivi e passivi: quello che in gergo tecnico si definisce Alm, asset liability management.

Il fatto che gran parte di queste istituzioni risiedano nel nord dell’Europa (il 52% dei quasi 3.500 miliardi di asset dei fondi pensione del Vecchio Continente è targato Gran Bretagna, il 32% Olanda e soltanto il 3,3% è italiano, secondo i dati rilevati dell’authority di settore Eiopa a fine 2015) è quindi coerente con quanto raccontano alcuni dei lead manager dell’operazione (Banca Imi, Bnp Paribas, Goldman Sachs, Hsbc, Jp Morgan e UniCredit) e cioè che oltre l’80% delle richieste sono giunte ieri da oltre frontiera, principalmente da investitori con un’ottica di lungo (se non lunghissimo) termine.

Il Tesoro «incassa» dunque un risultato che permette al tempo stesso di allungare la durata media del debito italiano (che a fine giugno viaggiava attorno ai sei anni e mezzo) e di portare avanti il programma di rifinanziamento che ormai copre l’83% del fabbisogno previsto per il 2016, affidandosi per di più a investitori tendenzialmente stabili proprio per il settore (assicurazioni e pensioni) in cui si trovano ad operare.

Via XX settembre riesce quindi a sfruttare al massimo l’opportunità forse irripetibile offerta dal mercato, per di più in una giornata non particolarmente favorevole per il reddito fisso per via prima delle crescenti attese di un aumento dei tassi Usa da parte della Federal Reserve a fine anno e poi delle indiscrezioni circa un possibile futuro rallentamento dei riacquisti di bond sovrani da parte della Banca centrale europea di cui si parla in modo approfondito negli altri articoli in pagina.

L’appetito per la «carta» italiana a lungo termine, a dispetto delle crescenti tensioni che accompagnano da qualche tempo i titoli del nostro Paese principalmente per via dell’incognita del referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre, si conferma anche nello stesso pricing del BTp a 50 anni (50 punti base oltre il titolo più vicino, con scadenza marzo 2047) che ricalca quello di precedenti operazioni simili. E anche nel fatto che lo spread di rendimento rispetto alla Spagna (il cui titolo a 50 anni garantiva ieri a scadenza il 2,59%) si è mantenuto contenuto sotto i 30 punti base così come avviene per i decennali (1,26% contro 1,01%) e per i trentennali (2,30% contro 2,11%).

Curiosamente il calendario delle emissioni propone nella giornata di domani fra le altre operazioni una riapertura da parte della Francia di un bond cinquantennale. Vedremo se l’1,40% offerto al momento dal titolo di Parigi sarà in grado di attirare la stessa attenzione del nuovo BTp.

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