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Maxi-cavo internet di Google e Facebook

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Asia e Oceania

Maxi-cavo internet di Google e Facebook

  • –Marco Valsania

NEw York

Facebook e Alphabet dominano ormai da tempo l’autostrada elettronica quando si tratta di utenti e pubblicità che vi corrono sopra. Adesso puntano sempre più a regnare anche sui “nastri d’asfalto” di internet, ultimo passo della tendenza dei giganti hi-tech a unire le forze software e hardware, di servizi e infrastrutture, di cui sono diventati capaci grazie alla loro espansione. Il leader dei social network e quello dei motori di ricerca (con la controllata Google) hanno deciso di unirsi in una nuova partnership con una meno conosciuta società cinese per adagiare sul fondo dell’Oceano Pacifico un cavo che sarà in grado di performance ad altissima velocità e potenza nel trasporto di dati e informazioni nel collegare Los Angeles e Hong Kong.

La realtà dell’innovazione è riassunta forse meglio che dalle parole da una cifra: il “cable” sottomarino avrà una capacità di 120 terabit al secondo, stando a quanto rivelato dallo stesso responsabile della divisione Google Networking Infrastructure, Brian Quigley. Vale a dire il doppio dell’attuale record nella regione asiatica detenuto da un cavo a sua volta targato Google - chiamato Faster - che già da fine giugno collega gli Stati Uniti al Giappone, per la precisione, coprendo i 9.000 chilometri che separano l’Oregon dalle prefetture di Chiba e Mie. Anche se non batterà invece il cavo già annunciato e in costruzione da parte di un’alleanza tra Facebook e Microsoft sui fondali dell’Atlantico, che prevede ben 160 terabit al secondo tra America e Europa.

I due colossi dell’economia digitale Google e Facebook, assieme alla rinata Microsoft, stanno investendo centinaia di milioni di dollari nel dare vita a simili infrastrutture per la rete con l’obiettivo di rafforzare il traffico sul Web e sostenere così direttamente e con maggior affidabilità le loro crescenti ambizioni. Mosse che ormai spiazzano i tradizionali protagonisti di simili scommesse e di ingenti investimenti nei network, quali sono le grandi società di telecomunicazione, alle quali mirano di fatto sempre più a sostituirsi. Google ad oggi ha quote di proprietà in ben sei sistemi di cavi sottomarini su scala internazionale: Unity, Sjc, Faster, Monet and Tannat. Facebook, da parte sua, ha iniziato a dare vita fin da agosto con Microsoft al cavo lungo 6.598 chilometri che collegherà il Nuovo e il Vecchio continente entro l’ottobre del 2017, se saranno rispettate le scadenze previste, che è stato battezzato Marea. Questo cavo, che sarà fisicamente collocato dalla Telxius del gruppo Telefonica, unirà la Virginia alla Spagna e ha in seguito l’obiettivo di estendere le sue ramificazioni verso Africa, Medio Oriente e anche Asia.

Già al momento il 60% della capacità di traffico transatlantico, calcolano gli analisti, viaggia su simili network privati.

La nuova “tratta” in arrivo tra Los Angeles e Hong Kong avrà una lunghezza complessiva di 12.800 chilometri e il partner locale è la neonata Pacific Light Cable Network, una controllata della Pacific Light Data Communications, che darà anche il nome al progetto. Il cavo sarà in fibre ottiche e per la regione rappresenta un salto di qualità, ad esempio in grado di reggere contemporaneamente 80 milioni di chiamate in video-conferenza ad alta definizione e di garantire un sostegno senza precedenti ai servizi cloud che sono diventati la nuova frontiera digitale e sui quali Google punta.

La costruzione vera e propria dell’infrastruttura è stata affidata alla TE Subcom, una controllata del gruppo svizzero TE Connectivity che ha ottenuto il contratto.

L’obiettivo è a sua volta super-rapido: il cavo dovrebbe arrivare al traguardo e essere operativo nel 2018.

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