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Isis perde Dabiq, suo simbolo in Siria. E rischia Mosul, la…

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pressione sul califfato

Isis perde Dabiq, suo simbolo in Siria. E rischia Mosul, la capitale in Iraq

Un combattente del Free Syrian Army a Dabiq
Un combattente del Free Syrian Army a Dabiq

Il Califfato proclamato da Abu Bakr al-Baghdadi, è soto attacco in Siria e in Iraq. In Siria è caduta Dabiq, città cruciale per l'ideologia dello Stato islamico, poiché una profezia sunnita vi colloca lo scenario della battaglia finale tra cristiani e musulmani. Dabiq è stata strappata al controllo dell'Isis dai ribelli siriani sostenuti dalla Turchia. I miliziani, riferisce la ong Osservatorio siriano per i diritti umani, «hanno catturato Dabiq e l'Isis si è ritirato».

A conquistare Dabiq è stato l'Esercito siriano libero, una delle sigle dell'opposizione al presidente, Bashar al Assad. Secondo la tv al Arabiya, dopo una violenta battaglia che ha provocato diversi morti e feriti tra le fila del gruppo jihadista, l'Esercito libero ha conquistato anche la zona di Suran.

Cade la roccaforte siriana
I combattenti dello Stato islamico (Is) nel nord della Siria avevano opposto nei giorni scorsi una forte resistenza agli attacchi dei ribelli sostenuti dalle forze di sicurezza turche. Secondo l'esercito turco, a causa della situazione non era stato possibile portare a buon fine un'offensiva per liberare quattro insediamenti controllati dall'Is ad est della città di Azaz: Kafrah, Suran, Ihtimalat e Duvaybik. Nel comunicato stampa, l'esercito turco sottolineava che grazie al sostegno fornito dai carri armati e dall'aviazione i ribelli appoggiati da Ankara riuscivano comunque ad avanzare verso la simbolica roccaforte dello Stato islamico di Dabiq.

In Iraq battaglia per la «capitale» del Nord
L'esercito iracheno ha annunciato di aver lanciato decine di migliaia di volantini su Mosul - principale città a Nord dell’Iraq in mano all’Isis dal 2014 - che contengono indicazioni di sicurezza per i residenti in previsione dell'offensiva su questo feudo dello Stato Islamico in Iraq.

Decine di migliaia di “volantini, giornali e riviste che contengono notizie (...) sono stati lanciati verso gli abitanti” di questa città del nord dell'Iraq, ha indicato il centro di comando delle operazioni che ha diffuso immagini di questi opuscoli.

Alcuni contengono consegne di sicurezza per gli abitanti, li invitano ad esempio a mettere nastro adesivo sulle finestre per prevenire possibili schegge di vetro e a evitare i luoghi dove ci saranno i raid aerei.

Grazie a una folgorante offensiva nel 2014, l'Isis si è impadronito di vaste parti di territorio iracheno a nord e ovest di Baghdad e ha reso Mosul la sua roccaforte. Le forze filogovernative, sostenute dalla coalizione, si apprestano a lanciare una grossa offensiva per sottrarre il controllo di Mosul ai jihadisti, che coinvolgerà numerose forze irachene.

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