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Vienna, un bonus a chi resta al lavoro pur potendo andare in pensione

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Nella legge di bilancio

Vienna, un bonus a chi resta al lavoro pur potendo andare in pensione

Foto  Reuters
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Mentre l'Austria ha fatto sapere che sarebbe intenzionata a candidare il Tirolo con la città di Innsbruck ai Giochi olimpici invernali del 2026, il ministro delle Finanze di Vienna Hans Joerg Schelling ha presentato in Parlamento il disegno di legge della bilancio per il 2017 dove, a sorpresa, ha previsto una novità per chi sta per andare in pensione. La Grosse Koalitione di governo, formata da socialdemocratici e popolari, ha raggiunto l'accordo sull'erogazione di un “bonus” speciale per chi deciderà di continuare a lavorare anche dopo il raggiungimento dell' età legale per andare in pensione.

Dopo le dimissioni di Werner Faymann, i socialdemocratici, il partito di maggioranza relativa in Austria , hanno scelto l’ex direttore generale delle ferrovie austriache come leader del partito, Christian Kern. Un nuovo premier che vuole dare una sferzata di dinamismo alla sonnolenta economia austriaca alle prese con gravi crisi bancarie negli ultimi anni come quella appena risolta di Hypo Alpe Adria, la banca della Carinzia.

Così a partire dal 2017 gli austriaci che decideranno di restare alla scrivania o più in generale al posto di lavoro verranno ricompensati con il dimezzamento dei contributi pensionistici (sia quelli a a carico del lavoratore sia quelli del datore di lavoro) e in più una rivalutazione dell'indennità futura pari al 4,2 percento annuo.

Insomma una proposta molto allettante tesa evidentemente ad aumentare la forza lavoro complessiva e la produzione del Paese alpino visto che la disoccupazione è bassa, quasi al limite della piena occupazione e con una sistema di apprendistato molto efficiente, con una stima di senza lavoro a Vienna pari al 6,1% nel 2017 contro ad esempio l’10,8% del 2017 nella vicina Italia. Il ministro delle Finanze Schelling prevede un deficit dell'1,2% del Pil mentre il “deficit strutturale” - cioè quello al netto da misure una tantum - si attesterà sullo 0,9% del Pil.

Il debito pubblico dovrebbe calare all'80,9% del Pil nonostante la crisi dei migranti, l’aumento del pericolo del terrorismo e l’aumento delle spese per la cyber-crime. Vienna ha deciso di aprire i cordoni della Borsa per aumentare l’'organico dei pubblici dipendenti che verrà incrementato di 1.258 unità. Le nuove assunzioni riguarderanno in particolare le forze di polizia.

Il premier austriaco Christian Kern vuole dare nuovo slancio all’economia austriaca magari usando soldi pubblici i e non a caso il 18 novembre parteciperà ad un convegno dal tema “Investimenti pubblici e crescita sostenibile” a Vienna con l’economista Mariana Mazzucato, l’ideologa del ritorno della mano pubblica nella politica industriale.

Il ministro Schelling probabilmente mirava all’inizio ad un bilancio in attivo (come il potente vicino tedesco del ministro Wolfgang Schaueble che nel suo bilancio in attivo non ha nemmeno una sola manovra “una tantum“ come si evince dal Draft Budgetary Plan appena inviato a Bruxelles) , e con maggiori risorse destinate al sostegno alla crescita, ma gli oneri relativi alla crisi dei profughi (2 miliardi di euro di spese aggiuntive) e la seconda edizione delle elezioni presidenziali in vista il 4 dicembre prossimo, con la richiesta della maggioranza della popolazione di maggiori investimenti per la sicurezza, ha indotto il governo Kern a varare un ddl finanziario molto meno ambizioso e più pragmatico.

Quanto alle Olimpiadi invernali del 2026 il motto dell'operazione austriaca sarà «lontano dal gigantismo». Come ha precisato il numero uno dello sport austriaco Karl Stoss, «c'è una buona possibilità che con Tirolo ed Innsbruck i Giochi invernali possano ritornare nel continente d'appartenenza». Dopo Torino 2006, le Olimpiadi della neve e del ghiaccio, eccezion fatta per Sochi 2014, si sono sempre svolte, o si svolgeranno, fuori dal Vecchio Continente (2010 Vancouver, 2018 PyeongChang e 2022 Pechino).

vittorio.darold@ilsole24ore.com

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