Carlos Ghosn il grande capo di Nissan e di Renault - che a dicembre diventerà anche presidente di Mitsubishi Motors - ha tenuto personalmente a battesimo nell'impianto di Oppama, poco a sud di Yokohama, una nuova vettura ecologica per il mercato giapponese: la Note e-power, una ibrida per lo più elettrica, con un piccolo propulsore a combustione che agisce come generatore per ricaricare le batterie e offre la migliore performance sui consumi nella sua categoria.
In fabbrica, ad attenderlo c'era un migliaio di operai sdraiato a terra, come per un sit-in: non di protesta ma per manifestare un orgoglio aziendale. Ghosn si e' rivolto a loro in giapponese , lodando gli sforzi di tutti, e si e' unito al grido collettivo di “gambaro!” (mettiamocela tutta!).
Il chief executive ha sottolineato che non si deve parlare di una unica strategia “green”, ma di strategie (al plurale), basate su tecnologie diverse. Ha poi confermato il target permanente di una produzione in Giappone di un milione di vetture, indipendentemente dai variabili fattori valutari, e indicato che, dopo l'acquisto del 34% di Mitsubishi Motors da parte di Nissan, le sinergie potranno essere più ampie di quelle annunciate in quando potrebbero estendersi ad aspetti produttivi. Tuttavia Ghosn ha messo in chiaro che Mitsubishi resterà autonoma e non ci sarà “confusione” di fabbriche o marchio.
Carlos Ghosn lancia la Nissan Note e-power
Quanto alla scelta del nuovo impianto per la produzione in Europa di Qashqai, Ghosn ha detto che tutto sarà deciso al prossimo comitato esecutivo a novembre: “Tutto il resto sono voci”. Di recente Ghosn si e' incontrato con la premier britannica Theresa May, per chiederle garanzie in relazione alla Brexit: Nissan non vuole “perdere competitività” nella sua produzione britannica, indipendentemente dall'esito dei negoziati per l'uscita del Regno Unito dal'Unione Europea. L'alternativa a Sunderland, per il nuovo modello che dovrebbe entrare in produzione nel 2018, sarebbe in Francia.
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