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Moscovici: scarto sul deficit, ma niente drammi

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LA LEGGE DI BILANCIO

Moscovici: scarto sul deficit, ma niente drammi

Il commissario agli affari monetari Pierre Moscovici   - Epa
Il commissario agli affari monetari Pierre Moscovici - Epa

È una Commissione europea che si dice pronta a un dialogo costruttivo quella che sta trattando con l’Italia il futuro del bilancio programmatico per il 2017. L’esecutivo comunitario si aspetta che entro oggi il Governo italiano risponda alla recente richiesta di chiarimenti giunta da Bruxelles. A colpire è lo scarto tra obiettivi e impegni per quanto riguarda il deficit strutturale. A dispetto del dibattito italiano di questi giorni, qui a Bruxelles l’obiettivo è il compromesso.

«Stiamo analizzando i bilanci nazionali – ha detto ieri il commissario agli affari monetari Pierre Moscovici –. Capirete che non voglio entrare nei dettagli. In questo contesto abbiamo inviato richieste di informazioni a sette paesi della zona euro. Vi sono tre gruppi di problemi». Il primo gruppo di paesi è composto dalla Spagna e dalla Lituania, ambedue senza governo. L’esecutivo comunitario vuole rassicurazioni su un prossimo aggiornamento del bilancio programmatico.

Nel secondo gruppo di paesi, vi sono il Belgio e il Portogallo. «La loro Finanziaria – ha detto l’uomo politico francese durante una conferenza stampa dedicata a un progetto fiscale qui a Bruxelles – sembra coerente con le regole. Abbiamo bisogno di dettagli precisi su alcune misure». Infine il terzo gruppo è composto da Italia, Cipro e la Finlandia: «Vi è in questo caso uno scarto tra l’aggiustamento strutturale richiesto (…) e quello inserito in Finanziaria. Chiediamo quindi spiegazioni» (si veda Il Sole/24 Ore di ieri).

Le regole europee chiedono all’Italia per l'anno prossimo una riduzione del deficit strutturale dello 0,6% del prodotto interno lordo. Il progetto di bilancio presentato dal governo Renzi prevede invece un aumento del disavanzo strutturale dello 0,4%. Il ministero dell’Economia ha chiesto l’applicazione di una flessibilità di bilancio per via di spese eccezionali legate al recente terremoto nel Lazio del Nord e dell’emergenza rifugiati. È l’aspetto che più suscita dubbi a Bruxelles, e su cui l’esecutivo comunitario ha chiesto chiarimenti.

Nella sua conferenza stampa, Moscovici ha detto che la Commissione non si vuole «punitiva», è pronta a un dialogo «aperto e costruttivo». L’esecutivo comunitario non vuole aizzare l’Italia contro le istituzioni comunitarie, a ridosso del referendum costituzionale del 4 dicembre. Riferendosi al dibattito pubblico italiano di questi ultimi giorni, il commissario agli affari monetari ha assicurato che «non c’è necessità di drammatizzare». Ha poi aggiunto: «La nostra missiva non è che la formalizzazione del dialogo in corso».

Moscovici ha annunciato che domani a Bratislava incontrerà il ministro dell’Economia italiano Pier Carlo Padoan. Entrambi saranno in città per una conferenza. La tempistica prevede che Bruxelles debba bocciare una Finanziaria entro la fine di ottobre, se questa è fuori linea rispetto al Patto di Stabilità. Altrimenti, una analisi compiuta è prevista a metà novembre. In un acceso contesto politico in Italia, è probabile che la Commissione si vorrà, per quanto possibile, clemente nei confronti del governo del premier Matteo Renzi.

I segnali che provengono dall’esecutivo comunitario non sono combattivi. C’è il desiderio di trovare un equilibrio tra le necessità di aiutare la politica e l’economia italiane e la consapevolezza che una parte dell’Europa chiede una applicazione rigorosa delle regole d bilancio, per non parlare dell’urgenza di risanare il debito pubblico italiano, al di là della congiuntura. La Commissione potrebbe pubblicare in novembre un rapporto attendista sulla Finanziaria italiana, rinviando a dopo il referendum del 4 dicembre un giudizio più netto.

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