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Repressione in Turchia: giornalisti arrestati. Erdogan sceglie i rettori

A Istanbul un uomo tiene in mano una copia del giornale nel mirino del governo
A Istanbul un uomo tiene in mano una copia del giornale nel mirino del governo

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan continua a fare il duro con chi lo contesta: nel mirino soprattutto intellettuali, professori, scrittori e giornalisti. La polizia turca oggi ha arrestato Murat Sabuncu, direttore di Cumhuriyet quotidiano laico, di centrosinistra e d’ opposizione, e ha perquisito le abitazioni di dirigenti e giornalisti della testata. Secondo la Cnn turca, sarebbero 13 i mandati di arresto spiccati contro giornalisti e dirigenti del quotidiano.

A Istanbul centinaia di persone, tra cui alcuni deputati di opposizione, si sono radunate davanti alla redazione di Cumhuriyet per protestare contro i mandati d'arresto per almeno 16 persone, tra cui appunto il direttore Sabuncu ora agli arresti e l'ex Can Dundar, fuggito all'estero nei mesi scorsi.

«Non consegneremo Cumhuriyet» dice l'editorialista Ayse Yildirim, esprimendo il timore di un possibile prossimo commissariamento del giornale, considerato il più importante tra quelli di opposizione rimasti dopo le purghe del governo intensificatesi con il fallito golpe della estate scorsa.

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Dopo il fallito colpo di stato del 15 luglio, infatti, 168 media ostili al presidente Recep Tayyip Erdogan sono stati chiusi con decreti dello stato d'emergenza. Nel frattempo, un mandato d'arresto è stato emesso anche per Kadri Gursel, editorialista di Cumhuriyet e tra i più noti giornalisti turchi, membro del consiglio dell'International Press Institute (Ipi). Lo conferma lo stesso
Gursel, aggiungendo che la polizia sta perquisendo la sua
abitazione.

Caccia ai professori
Il presidente Erdogan, grazie a un apposito decreto emesso secondo la procedura prevista dallo stato di emergenza, potrà scegliere i rettori delle università turche. Questa procedura esclude del tutto il parere degli organi accademici, che dal 1992 hanno sempre eletto i rettori delle università. Il decreto era stato stoppato una prima volta dai partiti di opposizione, dopo che era stato presentato in seguito al golpe del 15 luglio, come uno dei primi provvedimenti presi dopo l'annuncio dello stato di emergenza.

Dopo questa svolta, Erdogan avrà il potere di scegliere i rettori delle università da una rosa di tre candidati, selezionati dal Provveditorato turco per gli studi Universitari (YOK). In caso il presidente non ritenga adatti i nomi selezionati dal YOK, dopo un mese potrà proporre un nome non incluso nella selezione precedente.

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