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La BoE si scopre ottimista e non taglia i tassi

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IL FOCUS

La BoE si scopre ottimista e non taglia i tassi

LONDRA - La Banca d'Inghilterra si scopre ottimista, ma solo sul breve termine. Non ci sarà un nuovo taglio dei tassi perché le ultime previsioni sono di un forte aumento della crescita nei prossimi due anni. La Monetary Policy Commission ha annunciato oggi la decisione unanime di mantenere invariati sia i tassi d'interesse allo 0,25% che il programma di quantitative easing.
La Banca ha invece rivisto al rialzo le stime sull'economia britannica per il 2017, quasi raddoppiandole al +1,4% dal +0,8% previsto tre mesi fa. Si tratta della maggiore revisione al rialzo mai fatta dalla BoE, alla luce di una serie di dati economici soprendentemente positivi nei mesi successivi a Brexit. Anche la stima per l'anno in corso è stata rivista al rialzo dal 2% al 2,2% perché la fiducia dei consumatori è rimasta elevata.

La BoE aveva agito subito dopo il referendum, tagliando i tassi al nuovo minimo storico dello 0,25% e avvertendo che un altro ritocco avrebbe potuto essere necessario per prevenire una recessione in caso di un forte indebolimento dell'economia. Ora che il quadro economico è più positivo non c'è bisogno di ridurre i tassi, ha detto oggi l'Mpc, e il prossimo intervento potrebbe essere al rialzo o al ribasso, a seconda dell'andamento dell'economia e dell'inflazione.
La Banca ha però avvertito che l'impatto dell'uscita dall'Unione Europea si farà sentire più avanti e che quindi ci sarà una contrazione della crescita sul medio termine. Le previsioni sul Pil 2018 sono state riviste al ribasso al +1,5% dal +1,8 per cento. La prospettiva di un accesso «fortemente ridotto ai mercati Ue» avrebbe un impatto negativo sulla crescita «per un lungo periodo di tempo», secondo la BoE.

L'Inflation Report, presentato oggi dalla Banca d'Inghilterra, come previsto rivede al rialzo le previsioni sull'inflazione a causa del calo della sterlina dopo Brexit. L'inflazione triplicherà al 2,7% entro fine 2017 e resterà elevata anche nel 2018, secondo le stime di Threadneedle Street, e tornerà all'obiettivo programmato della Banca del 2% solo nel 2020. È la previsione di inflazione più elevata mai fatta dalla BoE, che ha sottolineato oggi che «c'è un limite al livello di inflazione che riteniamo tollerabile».

Il verdetto dell'Alta Corte di oggi che ha confermato la supremazia del Parlamento e negato al Governo la possibilità di negoziare Brexit senza consultare Westminster è «un esempio dell'incertezza che caratterizzerà il percorso» di uscita dalla Ue, ha sottolineato oggi il governatore Mark Carney.
L'annuncio del verdetto ha subito fatto volare la sterlina, che ha recuperato l'1,5% contro il dollaro a quota 1,2488, toccando i massimi da quattro settimane. La valuta britannica ha anche recuperato l'1,3% sull'euro, toccando quota 89,18 centesimi. La sterlina ha ripreso quota perchè la prospettiva di un'uscita netta e rapida dalla Ue si fa più remota. I mercati infatti ritengono che una ‘hard Brexit' sarebbe negativa per l'economia britannica.

Il Ftse 100 ha perso 17 punti, o lo 0,25%, ma le banche britanniche, Royal Bank of Scotland in primis, sono tutte in rialzo in seguito alla prospettiva di un allungamento dei tempi per il divorzio da Bruxelles. Gli analisti hanno però avvertito che i mercati continueranno ad essere altalenanti con alti e bassi, dato che il Governo ha annunciato la decisione di fare appello alla decisione dell'Alta Corte e quindi non ci saranno certezze fino almeno a dicembre.

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