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Brexit, Theresa May sfida i deputati: «accettate la scelta del…

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dopo la sentenza dell’alta corte

Brexit, Theresa May sfida i deputati: «accettate la scelta del popolo»

Stampa britannica pro e contro Brexit dopo il verdetto dell’Alta Corte
Stampa britannica pro e contro Brexit dopo il verdetto dell’Alta Corte

Poche ore prima di imbarcarsi per l’India, il primo ministro britannico Theresa May gioca il secondo tempo della sua personale partita su Brexit: dopo aver detto che il governo da lei guidato farà appello contro il verdetto dell’Alta Corte di Londra che reputa necessario il voto del Parlamento britannico, May fa una serie di dichiarazioni - ma circola anche una paginetta con intestazione Downing Street - con cui chiede ai deputati di lasciarle mani libere. E manda a dire ai pro Unione europea che «devono accettare la volontà popolare».

La sua presa di posizione diventa più politica e si sgancia dal passaggio giuridico, davanti alla scaletta dell’aereo che la porterà in India, May tiene a difendere «l’indipendenza dei giudici» definiti «nemici del popolo» da un tabloid pro Brexit come il Daily Mail.

Come se sapesse già che un ricorso contro la sentenza è inutile - anche se si è detta sicura di poterla rovesciare - May chiede ai deputati di non interferire col «volere del popolo» perché «non è nell'interesse del Paese e non ci aiuterà ad ottenere i migliori risultati per la Gran Bretagna». «Adesso dobbiamo concentrarci sulla ricerca del risultato migliore» ha aggiunto. «Il che significa mantenere il nostro piano e la nostra agenda, sviluppare la nostra strategia negoziale e non mettere tutte le nostre carte sul tavolo». L’agenda di May prevede di inziare il negoziato per Brexit a marzo 2017 , il processo di divorzio dalla Ue dovrebbe durare due anni.

«Il popolo ha scelto - scrive May sul Sunday Telegraph - e ha scelto in modo definitivo. È responsabilità del governo portare avanti quanto è stato deciso dalla decisione popolare e realizzarlo in modo completo». È inoltre interessante come la premier che durante il referendum era per il Remain difenda la sua scelta di non rivelare particolari sui negoziati: secondo la leader conservatrice insomma non solo i deputati di Westminster non dovrebbero intralciare il cammino di Brexit ma non dovrebbero neanche chiedere troppo su come questi negoziati si svolgeranno «rivelare la nostra strategia vorrebbe dire indebolire la Gran Bretagna, i deputati che non sono contenti del risultato del referendum dovrebbero accettare quanto deciso dalla gente» dice May.

Il leader dei laburisti Jeremy Corbyn ha già detto che non voterà i negoziati se May non fornirà particolari sulla sua strategia ma è più interessante scoprire cosa faranno i Tory contrari a Brexit, e in caso di elezioni anticipate quanto può nuocere all’ambiziosa May la nuova trovata di Nigel Farage, già leader dell’Ukip ma ancora leader dei populisti britannici, che «definisce mezza Brexit» (half Brexit) la soluzione che molti auspicano con una Gran Bretagna che rimane nel mercato unico Ue, scenario «contrario al risultato del referendum» secondo Farage . An. Man.

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