Chi elegge il presidente degli Stati Uniti?
A dispetto delle apparenze, non sono gli elettori a votare direttamente il presidente, ma il Collegio elettorale: il suffragio è indiretto. Il martedì successivo al primo lunedì di novembre infatti i voti vanno ai Grandi elettori scelti da ciascun partito (538 in totale, distribuiti proporzionalmente alla popolazione di ciascuno stato e in numero uguale a quello dei deputati che lo stato manda al Congresso). Vince il candidato che si assicura almeno 270 Grandi elettori che, in rappresentanza del partito vincitore dello stato, andranno a comporre il Collegio elettorale, che si riunirà il 19 dicembre per eleggere formalmente il presidente.
I Grandi elettori possono votare per chi vogliono?
In teoria sì, perché solo in alcuni stati i Grandi elettori sono costretti per legge a rispettare il voto popolare. In alcuni stati i partiti richiedono anche ai rispettivi Grandi elettori - come condizione per entrare a far parte del Collegio elettorale - di impegnarsi formalmente a sostegno del candidato del partito. In realtà, avviene molto raramente che un Grande elettore appoggi un candidato diverso: casi che non hanno mai avuto un impatto significativo sulla scelta del presidente.
Che succede se il risultato è un “ testa a testa”?
Le procedure del voto per la Casa Bianca vengono determinate dalle leggi di ciascuno stato: le regole su come gestire un nuovo conteggio sono dunque diverse tra stato e stato. In Florida per esempio, teatro del confronto tra George W. Bush e Al Gore nel 2000, il riconteggio dei voti è automatico se la differenza tra i candidati è inferiore all’1%. Al di là del riconteggio, chiunque può aprire una causa sul processo elettorale di uno stato. Se alla fine i candidati raccolgono esattamente lo stesso numero di Grandi elettori - 269 dei 538 - è la Camera dei Rappresentanti (attualmente controllata dai Repubblicani) a eleggere il presidente, mentre il Senato (sempre a maggioranza repubblicana) designa il vicepresidente.
In cosa sono diversi il Maine e il Nebraska?
Mentre in tutti gli altri stati vale il principio «the winner takes all» - il candidato che arriva primo in uno stato conquista tutti i delegati in palio - Maine (4 voti)e Nebraska (5) fanno eccezione: danno due voti al vincitore, il resto al vincitore di ciascun distretto.
È possibile conquistare la Casa Bianca anche senza aver raggiunto la maggioranza del voto popolare?
Sì. Teoricamente, un candidato può essere eletto con il 21,91% del voto popolare. Nel 2000 il repubblicano George W. Bush conquistò la presidenza senza aver vinto il voto popolare: il democratico Al Gore aveva ottenuto 550mila voti in più a livello nazionale. Ma Bush mise insieme un numero superiore di Grandi elettori grazie al fatto di aver vinto grandi stati, in particolare la Florida.
A che ora (italiana) si conoscerà il nome del vincitore?
L’esito del voto nei vari stati - distribuiti lungo sei fusi orari - si conoscerà man mano, a partire dalla mezzanotte italiana per Indiana e Kentucky, per finire con l’Alaska alle sei del mattino. Nel 2012 la vittoria di Barack Obama venne annunciata intorno alle 5.30.
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