Con una svolta strategica inaspettata, Toyota Motor ha deciso di puntare con decisione sull'auto elettrica. Secondo le anticipazioni del quotidiano Nikkei, il principale gruppo automobilistico giapponese intende iniziare una produzione di massa di vetture elettriche con ampia autonomia a partire dal 2020, espandendo la sua gamma produttiva di veicoli ecologici. La casa nipponica istituirà l'anno prossimo un team dedicato per la pianificazione e lo sviluppo di EV (electric vehicles), sollecitando la cooperazione delle aziende affiliate di componentistica. In programma, secondo le indiscrezioni, ci sarebbe anche un Suv elettrico. Il 2020, anno delle Olimpiadi di Tokyo, rappresenterà l'occasione per il lancio di nuovi modelli EV anche sui mercati esteri, in particolare in quelli dove le autorità stanno facendo pressioni in favore delle emissioni zero.

Finora Toyota ha concentrato i suoi sforzi nel settore delle vetture ad alta compatibilita ambientale soprattutto sui veicoli ibride, di cui e' stata pioniera nella produzione di massa con la Prius, lasciando a Nissan e Mitsubishi la leadership nelle vetture EV. Inoltre Toyota ha enfatizzato il suo impegno verso l'auto a celle a combustibile, che pero' ha prospettive di sviluppo limitate dagli ingenti investimenti necessari per la rete di distribuzione di idrogeno.

La decisione di Toyota si innesta su un trend più generale del settore automobilistico, sia per la tendenziale riduzione di costi e dimensioni delle batterie sia appunto per le sollecitazioni di molte autorità pubbliche. Basti pensare che Volkswagen ipotizza che tra dieci anni il 25% delle vendite dovrebbe arrivare dall'auto elettrica. D'altra parte, le vendite inferiori alle attese della Leaf stanno inducendo Nissan a puntare più carte sulle auto ibride (l'ultima nata in Giappone, la Nissan Note e-power, ha un motore elettrico che si carica con un piccolo propulsore a benzina).

Domani Toyota presenterà i dati di bilancio del primo semestre dell'anno fiscale in corso. Se nel precedente annuncio relativo al trimestre aprile-giugno il gruppo aveva sorpreso positivamente, questa volta - secondo alcuni analisti - i dati potrebbero risultare relativamente deboli rispetto alle attese per via di alcuni fattori, compreso l'alto numero di veicoli richiamati in officina a causa degli airbag potenzialmente difettosi di Takata.

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