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La Germania frena ma per gli economisti ripartirà

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L'Analisi|LO SCENARIO

La Germania frena ma per gli economisti ripartirà

L’economia dell’Eurozona è cresciuta nel terzo trimestre allo stesso ritmo del secondo, 0,3%, in linea con le stime preliminari e con le attese dei mercati.
Ma l'incertezza, soprattutto politica, che il vicepresidente della Banca centrale europea, Vitor Constancio, ha definito “abnorme”, e che è stata sottolineata in questi giorni anche dal presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, insieme al rialzo indesiderato dei rendimenti sui mercati obbligazionari, può portare la Bce, nella sua riunione dell'8 dicembre, a un allungamento del suo programma di acquisti di titoli il Qe, oltre la scadenza di marzo 2017. Il ritmo di espansione dell'economia non è tale infatti da pensare a un effetto significativo sull'inflazione, che, a 0,5%, resta lontanissima dall'obiettivo della Bce di avvicinarsi al 2% e soprattutto è stagnante da mesi se depurata dall'effetto del prezzo del petrolio.

L'incertezza generata dall'elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, soprattutto per le possibili decisioni della nuova amministrazione sul commercio internazionale, va a sommarsi a quella causata da Brexit e potenzialmente può rallentare la crescita europea nei prossimi trimestri, secondo la maggior parte degli osservatori di mercato.
Per una volta, i Paesi della periferia meridionale dell'eurozona hanno offerto un buon impulso all'area della moneta unica nel suo complesso: oltre allo 0,3% dell'Italia, vanno registrati lo 0,8% del Portogallo, ben al di sopra delle attese, lo 0,5% della Grecia e lo 0,7% della Spagna, che era già stato annunciato nei giorni scorsi. Diversi economisti ritengono però che questa spinta possa essere temporanea e ridimensionarsi già dal quarto trimestre. Così come viene giudicata temporanea, anche dalla Bundesbank, la frenata dell'economia tedesca, che è cresciuta solo dello 0,2% nei tre mesi fra luglio e settembre, rispetto allo 0,4% del secondo trimestre e al di sotto delle aspettative. L'espansione, come nel resto dell'eurozona fatta eccezione per il Portogallo, è venuta soprattutto dalla domanda interna. I sondaggi fra le imprese (compreso quello di novembre dell'istituto Zew che misura l'atteggiamento degli investitori, pubblicato ieri, e molto superiore alle aspettative) fanno pensare che il quarto trimestre possa evidenziare un miglioramento. Qualche casa d'investimento tuttavia ritiene che la previsione del Governo di una crescita dell'1,8% per l'intero 2016 e quella dei “saggi”, il consiglio di economisti consulenti del cancelliere, dell'1,9% possano rivelarsi leggermente ottimistiche.

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