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Contante in calo, la Svezia si prepara a emettere una moneta digitale

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Contante in calo, la Svezia si prepara a emettere una moneta digitale

(Fotolia)
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La Riksbank, la banca centrale svedese, è la più antica banca centrale al mondo. Ed è stata anche la prima a emettere banconote di carta nel 1660. Oggi, più o meno tre secoli e mezzo dopo, sempre la Riksbank potrebbe essere la prima al mondo a emettere moneta digitale. Il progetto esiste già, ed è concreto. La nuova moneta ha già un nome: “ekrona”. E l'idea è quella di rilasciarla nel giro di un paio d'anni. A conferma della notizia c'è un intervento del vicegovernatore della stessa banca, Cecilia Skingsley, che ha parlato di «operazione rivoluzionaria» e di come, «meno gli svedesi utilizzano il denaro contante, più risulta evidente che la Riksbank ha bisogno di indagare se è necessario emettere moneta elettronica».

Inseguendo Bitcoin

Ma perché la Svezia sta seguendo la strada delle monete digitali? Le ragioni più evidenti sono almeno due. Innanzitutto l'esplosione delle valute virtuali, Bitcoin in testa. Nonostante la calma apparente, l'impatto di queste nuove forme di monete sull'economia e la finanza globale è tenuto sott'occhio un po' in tutto il mondo. Quella delle valute digitali sembra una sfida nata un po' per gioco. Oggi, però, si sta trasformando in qualcosa di diverso. Anche grazie a tecnologie come la Blockchain, che hanno trasmesso grossi dosi di sicurezza all'interno di questo mondo virtuale e troppo misterioso. Non è un caso che anche istituti come Bank of England, Bank of China e Bank of Canada negli ultimi mesi abbiano deciso di approfondire il discorso. Non soltanto per timore, ma forse (e soprattutto) per tutta una serie di opportunità. Ed è proprio nel campo delle opportunità che affondano le radici della seconda grande ragione che sta spingendo la banca centrale svedese.

Il crollo del contante

Qui entrano in gioco le abitudini del Paese scandinavo, ormai molto vicino a quella che è comunemente chiamata cashless society. Il denaro contante sta progressivamente sparendo, risucchiato dai pagamenti digitali. Rispetto al 2009, la circolazione di monete e banconote è diminuita del 40%. A Stoccolma, i ticket per i bus cittadini sono acquistabili a bordo dei mezzi, avvicinando lo smartphone alle colonnine connesse del mobile payment. Nei bar, o nei supermercati, accettano la carta di credito anche per pagamenti irrisori, come un pacchetto di chewingum. Insomma, se esiste un Paese in grado di celebrare il funerale del contante, la Svezia è sicuramente fra i candidati principali. E allora sembra anche logico che la banca centrale si interroghi.

La Skingsley, nel suo intervento, ha sottolineato come l'idea di emettere moneta digitale da parte della Riksbank sia qualcosa di complementare alla regolare emissione di banconote e monete, e non di sostitutiva. La discussione è appena all'inizio. E rimangono pesanti dubbi sul comportamento di una moneta digitale in caso di stress finanziari.

Nella galassia delle digital currency, Bitcoin è il progetto fin qui meglio riuscito. Quello della banca centrale svedese, però, sarebbe una sfida del tutto nuova. Dietro Bitcoin, infatti, non c'è una banca. Stavolta, invece, sì. E non è un dettaglio.

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