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Pechino raccoglie i primi dividendi sul libero scambio

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Pechino raccoglie i primi dividendi sul libero scambio

Da sinistra, Denis Hew, Alan Bollard,  Luis Quesada e Raul Salazar (Epa)
Da sinistra, Denis Hew, Alan Bollard, Luis Quesada e Raul Salazar (Epa)

Primi effetti collaterali innescati dalla dichiarazione di morte presunta del Tpp (Trans Pacific Partnership), decretata dal neopresidente Usa Donald Trump, notoriamente contrario a qualsiasi tipologia di trattato del commercio internazionale già siglato o da siglare.

A incassare il dividendo di questa posizione americana è la Cina di Xi Jinping, capofila della cordata opposta al Tpp, il Rcep (Regional comprehensive economic partnership), alla quale ieri il Perù – che pure ha firmato il Tpp a inizio anno insieme ad altri 11 Paesi - ha chiesto formalmente di unirsi.

Il Rcep comprende, al momento, oltre alla Cina, anche l’India e una dozzina di altri Paesi, in pratica il 48% della popolazione globale, il 29% del Pil e delle esportazioni globali, il 30 dell’inflow e outflow degli Fdi mondiali. Rispetto al Tpp le misure sono sensibilmente più ampie, ma l’esclusione degli Usa dalla compagine è un elemento che conta.

Proprio Lima ospita in questi giorni dal 19 al 20 l’edizione 2016 dell'Apec (Asia Pacific economic cooperation) che raggruppa, a sua volta, 21 Paesi inclusi dell’Asia Pafico, Cina e Usa compresi. L’ultima edizione dell’Apec che si è svolta nel 2014 a Pechino ha approvato anche un piano di fattibilità di un Free Trade Agreement dell’Asia Pacifico. Ora, l’arrivo di Donald Trump al potere rischia di scompaginare anche questi piani sui quali si dovrebbe lavorare in questi giorni. «Otto capitoli su nove sono già stati approvati, la roadmap c’è e l’Fta potrebbe essere approvato entro il 2020», ha detto Juan Carlos Capunay, ambasciatore del Perù a Pechino.

In ogni caso, unendosi al Rcep il Perù sarebbe l’unico Paese del continente americano in una zona di libero scambio che va dall’India alla Nuova Zelanda, e forse grazie anche alla mossa di Lima potrebbe crearsi in questi giorni un effetto domino anche tra altri Paesi latinoamericani.

Per il presidente Xi Jinping in partenza dopo la sosta tecnica in Italia, in Sardegna, per la capitale dell’Ecuador, Quito, che visiterà prima dell’Apec, si prospetta una ghiotta occasione di attirare nuove adesioni al “suo” Rcep. La fine del Tpp sta dunque spingendo molti Paesi a rivedere le posizioni e gli schieramenti, inclusi quelli che avevano aderito a entrambi.

«Il Perù ha una politica molto aperta con tutti - , ha detto il ministro del commercio Eduardo Ferreyros. La Cina è nostra amica, gli Stati Uniti pure, tutti sono nostri amici. Il problema è che i negoziati Rcep sono a buon punto, abbiamo avuto dai cinesi un chiaro segnale di disponibilità a integrare nuovi membri. Speriamo che anche il Tpp possa riprendersi».

Già prima della vittoria a sorpresa di Donald Trump che ha messo una pietra tombale sul Tpp, il presidente peruviano Pedro Pablo Kuczynski aveva detto la settimana scorsa che «il Tpp potrebbe essere sostituito con un nuovo accordo che includerebbe gli Stati Uniti e i rivali Cina e Russia». Fantascienza? A vederci chiaro per primo sulle potenzialità del Rcep era stato l’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama, paladino del Tpp, quando ha avvertito che il Rcep darebbe alla Cina un punto d’appoggio nei mercati di esportazione in rapida crescita e, soprattutto, consentirebbe a Pechino di riscrivere le regole del commercio.

La battaglia sul Tpp, come ben sappiamo, Obama l’ha persa. Le sorti degli altri accordi o negoziati sono nelle mani di Donald Trump, ma a dimostrazione che in questo mondo globalizzato non si torna indietro ieri la Corea del Sud e sei Paesi del Centroamerica - Nicaragua, Costa Rica, El Salvador, Honduras, Guatemala e Panama - hanno firmato un accordo per eliminare oltre il 95% delle tariffe su una serie di beni dai tessuti ai prodotti agricoli. Per la Corea è il 16esimo trattato di libero scambio. Con buona pace del neoeletto antiglobalista che si è appena insediato alla Casa Bianca. (R.Fa.)

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