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Intelligence e Giustizia: Trump cala un tris di «falchi»

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PRIME NOMINE

Intelligence e Giustizia: Trump cala un tris di «falchi»

Michael Flynn , Jeff Sessions e Mike Pompeo
Michael Flynn , Jeff Sessions e Mike Pompeo

NEW YORK - Arrivano le prime nomine di peso del presidente eletto Donald Trump e sono scelte che fanno subito discutere: il senatore Jeff Sessions, dell'Alabama, è stato scelto come Ministro della Giustizia. Sessions, uno dei più stretti collaboratori di Trump durante l'intera campagna elettorale, è noto per le sue posizioni estremamente conservatrici. Il generale “ultrà” e anti-Obama Michael Flynn è stato scelto per la poltrona di consigliere per la sicurezza nazionale mentre a Mike Pompeo è stata offerta la direzione della Cia.

Al Senato dal 1997, Sessions si è distinto come uno dei grandi avversari di una riforma dell'immigrazione che offrisse un cammino verso la cittadinanza ai clandestini ed è contrario a riforme del sistema penale che riducano le sentenze carcerarie obbligatorie. Ha anche una storia di controversie razziali alle spalle: nominato giudice federale da Ronald Reagan nel 1986, venne bocciato dal Congresso a maggioranza repubblicana per dichiarazioni e azioni considerate razziste. Aveva definito associazioni pe i diritti civili come «anti-americane» e chiamato un procuratore afro-americano «boy», ragazzo, tradizionale segno di disprezzo dei bianchi meridionali verso le minoranze. Sue anche battute positive sul Ku Klux Klan: «Andavano benissimo finché scoprii che fumavano stupefacenti».

L'altra nuova e influente nomina di Trump, quella del generale Flynn a capo del consiglio per la sicurezza nazionale, è stata altrettanto controversa. Flynn era stato battezzato, volente o nolente, come il volto dell'Alt Right nella national security. Il generale ultrà - l'Alt Right è quella nebulosa di estremisti che fanno del razzismo un elemento comune - può essere nominato senza richiedere la conferma del Congresso e quindi potrà superare senza ostacoli le controversie scatenate dalle sue prese di posizioni tacciate di essere anti-islamiche. E potrà svolgere un ruolo chiave nella promessa centrale politica estera di Trump: la sconfitta di Isis e di quelli che definisce l'Islam radicale.

«Non vedo l'ora di smantellare questo accordo disastroso con il più grande Stato sponsor del terrorismo del mondo». È questo l'ultimo tweet, pubblicato meno di 24 ore fa, di Mike Pompeo, il deputato del Kansas appena designato direttore della Cia. Il tweet rimanda ad un articolo dello stesso Pompeo al settimanale neo-con «The Weekly Standard», intitolato «Smantellare l'accordo con l'Iran? Facile».

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