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Trump sceglie una donna per l’Onu: è pro Islam e immigrati

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chi è la neoambasciatrice nikky haley

Trump sceglie una donna per l’Onu: è pro Islam e immigrati

La neoambasciatrice Usa all’Onu Nikky Haley
La neoambasciatrice Usa all’Onu Nikky Haley

Il presidente eletto Donald Trump ha scelto la prima donna della sua squadra che non starà esattamente in squadra. Andrà all’Onu a fare l’ambasciatrice per gli Stati Uniti, ruolo prestigioso, formalmente un posto di governo, ma pur sempre secondario per l’unica donna comparsa in questi giorni nella rosa dei candidati alla più importante carica di segretario di Stato. È comunque una conciliante novità: Trump sceglie una donna neanche a lui vicina che attaccò la sua promessa elettorale di vietare l’ingresso ai musulmani «va contro quello su cui questo Paese si basa, non è solo sbagliato ma è non-Americano».

Nikki Haley, 44 anni, governatrice del South Carolina, repubblicana ma non trumpiana - in campagna elettorale ha appoggiato Marco Rubio, Ted Cruz mai The Donald - oggi accetta un incarico che con le presidenze repubblicane è stato sempre ridimensionato. La neoambasciatrice alle Nazioni Unite non ha esperienza in politica estera ma l’esperienza sembra un non requisito della dottrina Trump.

Il governatore Nikky Haley nel 2014 al Golden Temple di Amritsar

La nomina della stella nascente del partito - si è parlato di lei come futura leader repubblicana - tranquillizza quella parte dei conservatori e del Paese che sinora hanno visto spuntare solo falchi dalla Trump Tower.

Haley ha origini indiane, si è distinta come una Obama dei conservatori, fiera delle sue orgini di immigrata, tenace difensore del sogno americano, nel 2015 ha reagito al massacro di afroamericani da parte di un bianco in una chiesa di Charleston vietando l’esposizione della bandiera dei confederati cara ai suprematisti bianchi.

Un intellettuale conservatore avversario di Trump come Bill Kristol scrive su Twitter «Nikky Haley è una buona scelta per molte ragioni, una di queste è che rappresenta un tremendo”F_ you” di Trump all’alt-right», l’ultradestra filo-nazista e razzista che la settimana scorsa in un raduno a Washington ha gridato «Heil Trump!» col tipico saluto a Hitler. Gruppo sconfessato ieri sera dal neo presidente durante l’intervista con il New York Times.

Se è vero come sembra che il segretario di Stato sarà Mitt Romney, il mormone anch’egli espressione dell’ala moderata del partito, si potrebbe dunque delineare una squadra di affari esteri a due distinte voci: una politica e una militare.

Ci si chiede che fine farà il fedelissimo Rudolph Giuliani, l’ex sindaco di New York che aspirava a guidare la diplomazia di The Donald.

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