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Schiaffo ai Tory a Richmond: vince la candidata anti-Brexit

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elezioni suppletive

Schiaffo ai Tory a Richmond: vince la candidata anti-Brexit

La candidata LibDem Sarah Onley (al centro) celebra con il marito e i suoi sostenitori la vittoria
La candidata LibDem Sarah Onley (al centro) celebra con il marito e i suoi sostenitori la vittoria

LONDRA - Il primo altolà al premier britannico Theresa May è giunto ieri da un collegio amico, il ricco e conservatorissimo sobborgo londinese di Richmond dove, nel voto suppletivo, è stata eletta deputata a Westminster, ribaltando uno scarto di 23mila voti, la candidata del partito LibDem, mobilitata su una piattaforma anti Brexit. O, per meglio dire, su una piattaforma contraria all’hard Brexit, quell’ipotesi che vorrebbe Londra uscire anche dal mercato interno in una cesura radicale dall’Unione europea.

Sarah Olney la neo deputata ha sfilato il posto a un nome di prima grandezza, quel Zac Goldsmith già sconfitto nella corsa a sindaco di Londra e uscito dal gruppo Tory a Westminster in polemica con il governo per l'ampliamento dell’aeroporto di Heathrow. Si è ripresentato come indipendente nel suo stesso collegio sperando di raccogliere i voti dei conservatori che avevano scelto di non opporgli un loro candidato. Camarille della politica britannica a parte, il voto di Richmond è stato vinto sul manifesto europeo con Sarah Olney impegnata in una campagna a tutto campo contro la deriva isolazionista che alcuni esponenti del governo Tory perseguono strattonando Theresa May in tutte le direzioni. L’elettorato le ha dato ragione confermando che sull’Europa il voto dei conservatori moderati può planare sulla terza forza di Westminster quei LibDem che da sempre sono eurofili.

“Il risultato conferma che il nodo dei rapporti con la Ue può far conluire il voto dei conservatori moderati sui LibDem”

 

Nel Paese sono in corso grandi manovre per ricompattare gli «insurgents» come Tony Blair ha ribattezzato sé stesso e chi vorrebbe rallentare, rimodellare, e forse anche far deragliare il divorzio di Londra da Bruxelles. Oltre all’ex leader del Labour è mobilitato, con più discrezione, l'ex premier conservatore John Major e l'ex leader LibDem Nick Clegg. Nascerà un partito trasversale unito da voci moderati ed eurofile ? È presto per dirlo ma molto dipenderà dalla piega che Theresa May darà al negoziato con la Ue.

Nelle ultime ore si sono viste aperture inattese come quella di David Davis, ministro della Brexit e falco nel governo May che si è detto aperto a considerare pagamenti all'Ue pur di accedere al single market. Se la piega della trattativa andrà davvero in questa direzione gli “insurgents” potrebbero restare dietro le quinte, se invece passerà la linea più dura, scenderanno in campo. A Richmond è suonato il primo squillo di un’anomala adunata per allontanare lo spettro di un brutale distacco di Londra dal resto d'Europa.

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