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Bruxelles getta acqua sul fuoco: voto sulla costituzione, non sull’Europa

  • –dal nostro corrispondente
I ministri finanziari Ue riuniti a Bruxelles per l’Eurogruppo
I ministri finanziari Ue riuniti a Bruxelles per l’Eurogruppo

BRUXELLES – Sono commenti che si vogliono rassicuranti e rassicurati quelli che la maggior parte dei governanti europei hanno offerto stamani, all’indomani del referendum con il quale l’Italia ha bocciato una controversa riforma costituzionale del Senato. A ridosso di una riunione dell’Eurogruppo oggi a Bruxelles, ministri e commissari si sono detti certi che la zona euro riuscirà a superare questo nuovo momento di incertezza politica.

«Ci aspettiamo che l’Italia dia una risposta politica forte e convincente», ha detto il portavoce della Commissione europea Margaritis Schinas. «Il voto referendario – ha voluto precisare - riguardava l’eventuale modifica della costituzione italiana», e non l’Europa. «La necessità di riformare l’economia non è venuta meno». Nel referendum costituzionale italiano, il 60% degli elettori ha bocciato una riforma del Senato, voluta dall’attuale governo. Il premier Matteo Renzi ha quindi annunciato le sue dimissioni.

Il commissario agli Affari monetari Pierre Moscovici ha spiegato che l’Italia è «un paese solido con solide autorità». Ha poi aggiunto: «Ho piena fiducia che l’Italia potrà gestire la situazione. Vi è una certa instabilità politica, ma il Paese è estremamente stabile». Per il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem «il risultato del referendum italiano riguarda la costituzione (…) l’Italia ha istituzioni forti, è una delle più grandi economie della zona euro, ci sarà un altro governo e dovrà fronteggiare la situazione».

Due i messaggi che giungono tra le righe delle reazioni ufficiali. Da un lato, Bruxelles non vuole che il referendum di ieri sia considerato un voto sull’Europa e contro l’euro. Di qui l’insistenza per sottolineare l’oggetto del voto: la riforma costituzionale. Dall’altro, vi è il timore di nuova instabilità politica. Alle istituzioni comunitarie l’ipotesi di un governo tecnico non dispiace purché abbia peso politico, continuando a riformare l’economia, e non serva solo a gestire gli affari correnti da qui alle prossime elezioni.

«L’Italia deve continuare sul percorso economico e politico iniziato da Matteo Renzi negli ultimi anni. Le persone responsabili a Roma lo sanno», ha detto dal canto suo il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble. «Non stiamo affrontando un’eurocrisi». Nella loro riunione di oggi, i ministri delle Finanze devono dare una loro valutazione delle Finanziarie 2017. Quella italiana è stata oggetto due settimane fa di una opinone critica ma attendista da parte della Commissione europea.

Giungendo a Bruxelles per la riunione ministeriale, il ministro delle Finanze francese Michel Sapin ha negato vi possa essere «un rischio sistemico» per l’Europa a causa della crisi politica in Italia. Riferendosi al calo dell’euro sui mercati finanziari, ha spiegato: «È il dollaro in realtà che si rafforza (…) Abbiamo qui in Europa una politica stabile». A proposito del voto italiano, ha smentito che la vittoria sia il segnale di un euroscetticismo: «Il referendum verteva solo su una riforma costituzionale».

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