TOKYO – Interviene il governatore della Banca di Francia con un commento a caldo sul “no” italiano ai cambiamenti costituzionali proposti dal governo Renzi: «Non può essere paragonato al referendum britannico», ha affermato Francois Villeroy de Galhau, che è anche membro della Banca centrale europea – Il popolo italiano è stato chiamato alle urne per votare su una questione costituzionale interna e non sul tema della partecipazione all'Unione Europea». Tuttavia il governatore ha ammesso che in questo 2016 il mondo in generale e l'Europa in particolare ha sperimentato un periodo di alta incertezza e che il referendum italiano di ieri potrebbe essere visto come una ulteriore fonte di incertezze.
«Monitoreremo attentamente le conseguenze» del referendum in Italia, ha aggiunto in un discorso pronunciato a Tokyo, al forum finanziario franco-giapponese Paris Europlace, in cui ha peraltro sottolineato i progressi europei nella gestione di eventuali crisi rispetto alla situazione del 2008.
È poi intervenuto il governatore della Banca del Giappone Haruhiko Kuroda, che però si è limitato a parlare delle conseguenze dell'innovazione tecnologica sui mercati finanziari. In apertura del Forum, invece, il viceministro delle Finanze responsabile degli affari internazionali (in particolare delle valute), Masatsugu Asakawa ha affermato che attualmente i mercati appaiono «relativamente stabili» nonostante gli elementi di incertezza introdotti da fattori come l'elezione di Donald Trump a presidente Usa o il referendum italiano.
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