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Negli Usa i media digitali scoppiano di salute

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febbre da M&A

Negli Usa i media digitali scoppiano di salute

Chi l’ha detto che i media sono in crisi? Guardiamo a quello che accade negli Stati Uniti: a fronte delle difficoltà delle testate tradizionali, si sono da tempo affermate startup innovative che hanno rivoluzionato creazione e distribuzione di contenuti. E oggi i grandi gruppi fanno a gara per conquistarle.

Coccolati a suon di centinaia di milioni di dollari dal venture capital, i media digitali più innovativi sono infatti entrati nell’età adulta. E ora BuzzFeed, il gruppo canadese Vice Media, il network giornalistico di Contently, le notizie in dimensione “mobile” di NowThis News, quelle virali di Upworthy o le news economico-finanziarie di Business Insider, tanto per fare alcuni nomi, sono da tempo entrate nei radar dei media mainstream, i big dell’informazione o dell’entertainment. Pronti a sborsare cifre di tutto rispetto pur di mettere un piede - attraverso fusioni o acquisizioni, anche di quote di minoranza - nella porta di nuovi pubblici, in particolare giovani.

Vediamo un po’ di dati. Secondo CB Insight, il 2016 si sta chiudendo con oltre 130 accordi di M&A nel settore media, per un valore complessivo di 4,5 miliardi di dollari. Tra i gruppi più frenetici nelle acquisizioni primeggiano Hearst, Bertelsmann, Axel Springer, Time Warner, Aol, Disney, la News Corp di Murdoch, Comcast, Discovery e Sky Tv.

Qualche esempio? In ottobre Nbc/Universal ha staccato un assegno da 200 milioni di dollari per una quota di minoranza di Buzz Feed (ed è il secondo di questa entità conquistato dalla creatura di Jonathan Peretti dopo quelli altrettanto generosi incassati dal venture capital). Bertelsmann ha finanziato il sito Inverse, nato l’anno scorso e focalizzato sui Millennial maschi. Wellington Management ha sganciato 70 milioni di dollari per Defy Media, piattaforma che produce contenuti digitali distribuiti attraverso YouTube.

Sempre in ottobre il trio composto da Thrillist Media Group, NowThis Media e The Dodo si è fuso con Seeker, controllata di Discovery, dando vita a Group Nine. Nell’occasione Discovery ha investito 100 milioni di dollari. Nelle stesse settimane Verizon (che controlla Aol e sta acquistando Yahoo!) ha annunciato l’acquisto di Vessel, piattaforma di distribuzione video nata appena l’anno scorso. E se ci spostiamo sul versante entertainment scopriamo che Nbc ha acquistato Dreamworks Animation per 3,8 miliardi di dollari. Non c’è che dire: oltreoceano il denaro corre in fretta nel settore media. E non sembra destinato a fermarsi nemmeno nel 2017.

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