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Tlc, un nuovo fondo lanciato con la Commissione europea e la Bei

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Tlc, un nuovo fondo lanciato con la Commissione europea e la Bei

La Cassa depositi e prestiti scende in campo per sostenere gli investimenti sulla banda larga nelle zone a fallimento di mercato. L'iniziativa rientra in un progetto lanciato ieri dalla Commissione europea e dalla Banca europea degli investimenti e che vede coinvolte, oltre alla Cdp, anche le equivalenti francese Caisse des dépots et consignations e la tedesca Kfw Bankengruppe.
Sostegno a investimenti privati

L'obiettivo è sostenere investimenti privati nelle aree meno redditizie, realizzati anche da piccoli operatori che vadano a coprire piccoli comuni o a garantire il collegamento alla rete principale che non raggiunge capillarmente tutte le aree del paese. La Cdp, che già è entrata a pieno titolo nel progetto di sviluppo della banda larga nel paese diventando azionista con Enel del veicolo che nascerà dalla fusione tra Enel Open Fiber e Metroweb, è pronta a mettere a disposizione nuove risorse anche per la copertura capillare del paese. Risorse che potrebbero oscillare tra 50 e 100 milioni e che andranno ad alimentare il nuovo fondo Connectiong Europe Broadband fund, lanciato da Commissione europea e Bei.
L'obiettivo di raising è di circa 600 milioni, di cui 200 milioni circa dovrebbero arrivare dalle tre casse italiana, francese e tedesca.
Come nasce il progetto
L'idea nasce da uno studio che la Commissione ha condotto nei vari paesi dell'Unione, indagine dalla quale è emersa una domanda di investimenti e una disponibilità di piccoli operatori privati a investire se supportati. Il progetto del fondo Broadband Fund nasce così: tra l'altro la domanda più forte di un affiancamento negli investimenti sulla banda larga nelle aree a fallimento arriva proprio da Italia, Francia e Germania, i tre paesi di provenienza delle tre casse coinvolte. Oltre a loro nel fondo entreranno anche capitali privati, investitori istituzionali e fondi infrastrutturali. L'obiettivo finale è di mobilitare investimenti complessivi aggiuntivi in queste aree per 1-1,7 miliardi di euro.
Come è noto il governo italiano ha stanziato per le aree C e D 3 miliardi di euro che verranno gestiti da Infratel, la quale a sua volta ha indetto gare su base regionale per affidare i lavori alle quali hanno partecipato Tim e Enel attraverso Enel Open Fiber. Il fondo europeo avrà dunque un ruolo complementare, supportando magari piccoli comuni o enti locali nei progetti di copertura di aree più disagiate. La tabella di marcia prevede che il fondo possa cominciare a operare dalla primavera del prossimo anno.
La taglia dei singoli investimenti che verranno finanziati o co-finanziati è limitata e va da 1 a 30 milioni di euro di quota su progetti che abbiano un valore di 150 milioni. Il piano prevede di finanziare dai 7 ai 12 progetti all'anno dal 2017 al 2021.

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