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Scontro Commissione-Eurogruppo sullo stop agli aiuti alla Grecia

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il debito di atene

Scontro Commissione-Eurogruppo sullo stop agli aiuti alla Grecia

Il premier Paolo Gentiloni durante la riunione dei leader socialisti nel teatro Albert Hall che precede il vertice europeo mentre parla con il presidente del gruppo S&D europeo Gianni Pittella. In primo piano il commissario europeo per gli affari economici-finanziari Pierre Moscovici (d) e il leader greco Alexis Tsipras (s).
Il premier Paolo Gentiloni durante la riunione dei leader socialisti nel teatro Albert Hall che precede il vertice europeo mentre parla con il presidente del gruppo S&D europeo Gianni Pittella. In primo piano il commissario europeo per gli affari economici-finanziari Pierre Moscovici (d) e il leader greco Alexis Tsipras (s).

L'Eurogruppo è la riunione dei ministri delle finanze, perché avvenga il blocco (delle misure per alleggerire il debito alla Grecia, che viaggia al 180% del Pil ndr) ci deve essere l'unanimità e occorre che la Commissione esprima il suo punto di vista. La Commissione rappresenta l'interesse generale e il suo punto di vista è diverso»: lo ha detto il commissario francese Pierre Moscovici rispondendo alla domanda dei giornalisti. Per la Commissione, ha aggiunto, «non c'è ragione» di rimettere in discussione la decisione sul debito, che è stata presa sulla base di parametri che non cambiano.

Parlando a margine della riunione dei leader socialisti, alla quale partecipa anche il premier greco Alexis Tsipras come osservatore, Moscovici ha spiegato che «la Commissione prosegue la sua valutazione delle misure annunciate
da Tsipras, e non può essere considerata come conclusa», come invece faceva supporre il comunicato con cui l'Eurogruppo mercoledì sera, ha bloccato l'attuazione delle misure per alleggerire il debito greco, pari a circa un taglio del rapporto tra debito e Pil di 20 punti percentuali. «Quelli che su questo hanno posizioni diverse si devono prendere le loro responsabilità», ha aggiunto il commissario. «Noi consideriamo che la decisione sull'alleggerimento del debito è robusta, presa sulla base del compimento della prima revisione del programma e dunque non c'è ragione di rimetterla in discussione perché i parametri restano validi».

«Per quanto mi riguarda - prosegue - penso che sia impossibile opporre l'alleggerimento del debito greco, che è davvero indispensabile, alla coesione sociale e alla giustizia sociale che i greci attendono. La discussione continua e si deve ancora concludere e si concluderà nella direzione giusta». E quindi la Commissione non è disposta ad accettare una decisione presa dal solo Eurogruppo.
A dar man forte a Moscovici è intervenuto anche il ministro francese dell'Economia Michel Sapin che ha contestato la decisione dell'Eurogruppo e ha rammentato che si tratta di misure adottate «senza alcuna condizione. Le espressioni individuali non sono espressioni comuni di tutto l'Eurogruppo», ha detto Sapin in un conferenza stampa a Parigi, riferendosi alla Germania che ha chiesto la sospensione degli aiuti. «Le disposizioni di alleggerimento del debito saranno messe in atto», ha insistito, sottolineando che «nessun governo ha mantenuto gli impegni presi» come quello di Alexis Tsipras.

Mercoledì il portavoce dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem aveva annunciato, su richiesta della Germania, la sospensione degli aiuti alla Grecia a causa delle misure sociali annunciate da Tsipras pari a una spesa di 621 milioni di euro: il ripristino della tredicesima per le pensioni minime e un rinvio dell'aumento Iva sulle isole dell'Egeo dove sono ricoverati oltre 16mila rifugiati.
Quanto al premier greco Alexis Tispras, in calo nei sondaggi in patria, ha affermato al suo arrivo al vertice dei 28 che «è il momento di fare un passo avanti, ne discuteremo con i colleghi, possiamo fare un passo avanti senza ricatti e con il rispetto della sovranità del Paese». Tsipras sa che anche il Fmi sostiene che la richiesta della troika di surplus primario del 3,5% del Pil è «irrealizzabile» e che una taglio del debito greco è necessario per poter far ripartire l'economia dopo sette anni di recessione e politiche di austerità pari al 30% della produzione economica greca.
Mercoledì i rendimenti dei titoli greci decennali erano balzati sopra il 7% mentre la Borsa di Atene ha accusato una perdita del 3,2 per cento

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