TOKYO – Il Giappone – che fu all'origine della “diplomazia del ping-pong” con la Cina - rilancia la “diplomazia delle terme” con la Russia.
Il premier Shinzo Abe ha accolto questo pomeriggio il presidente russo Vladimir Putin a Yumoto Onsen, località termale di Nagato, nella provincia di Yamaguchi che è il luogo d'origine della famiglia Abe (da cui sono usciti molti politici di primo piano). Durante le battute preliminari dei due leader davanti alla stampa, Abe stesso ha dichiarato di desiderare che Putin sperimenti le calde meraviglie dell'onsen giapponese dopo discussioni che potrebbero essere difficili. Putin ha replicato che «l'importante e' non stancarsi troppo» e i due leader hanno fatto insieme una risata. L'onsen e' l'ideale dopo un lungo viaggio, ha sottolineato Abe. Del resto, l'aereo di Putin e' atterrato all'aeroporto di Yamaguchi-Ube con tre ore di ritardo (pare per il protrarsi di un colloquio telefonico con il leader turco Erdogan prima della partenza).Il siparietto ha indotto qualcuno a ricordarsi – per associazione di idee - delle origini nipponiche della diplomazia del ping-pong: fu durante il campionato mondiale del 1971 a Nagoya che la squadra statunitense ricevette a sorpresa l'invito a visitare la Cina, in quello che divenne il primo passo verso il ristabilimento delle relazioni diplomatiche tra Usa (e Giappone) e Cina. Per noi italiani e' piu' facile ricordare l'importanza della localita' termale di Plombieres, dove Cavour tenne colloqui con Napoleone III che si rivelarono decisivi per l'unita' d'Italia. Se pero' Cavour convinse in sostanza l'imperatore dei francesi a orientarsi a fare insieme la guerra all'Austria nell'Italia settentrionale, Abe desidera porre le base, nel “ryokan” Otani Sanso, per un trattato di pace: quello tra Giappone e Russia, che non esiste ancora in quanto Tokyo rivendica 4 isole al largo dell'Hokkaido occupate dai russi alla fine del secondo conflitto mondiale.

Cambiando la tradizionale posizione nipponica, Abe ha fatto intendere di potersi accontentare in un primo tempo della restituzione delle due isole piu' piccole (Habomai e Shikotan). Ma per Putin e' ostico cedere territori e nelle dichiarazioni preliminari si' e' limitato a dire che spera che il summit «contribuisca grandemente alla promozione dei legami tra Russia e Giappone».
Dopo il primo giro di colloqui, Abe ha dichiarato di aver discusso in modo “franco” sulla questione delle isole, compresa la proposta russa di “sviluppo economico congiunto”, che ora viene messa allo studio. Abe ha anche consegnato a Putin una lettera scritta da alcuni ex residenti delle isole (Kurili meridionali per i russi, “territori settentrionali per il Giappone) che furono scacciati qualche tempo dopo l'invasione dell'Armata Rossa.Il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov, che accompagna Putin, ha dichiarato che la Russia ha offerto - trovando una risposta di consenso - di riesumare i colloqui periodici al piu' alto livello sulla sicurezza, che erano stati interrotti nel 2014 quando Tokyo si uni' alla linea collettiva del G7 nell'introdurre sanzioni alla Russia in seguito all'occupazione della Crimea. Abe e Putin hanno parlato di vari temi, tra cui la Siria e l'Ucraina, e non solo di come arrivare a un percorso verso il trattato di pace. Domani sara' emesso un comunicato, dopo la ripresa del vertice tra i due alla residenza ufficiale del premier a Tokyo. I due leader apriranno inoltre una conferenza economica presso la Keidanren Hall, la sede della Confindustria giapponese. Saranno firmati vari accordi di cooperazione economica. Ad accogliere Putin all'aeroporto, oltre al ministro degli esteri Fumio Kishida, c'era anche il governatore di Yamaguchi, che spera in un ritorno di immagine in grado di spingere ulteriormente il turismo. Oggi i bambini delle scuole elementari di Nagato a pranzo hanno mangiato le zuppe borsch accompagnate dai fagottini ripieni pirozhni. Prima di ripartire, domani il cintura nera Putin visitera' il tempio del judo: il Kodokan di Tokyo

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