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4/5 I politici

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    Dai generali alla famiglia: il «dream team» di Donald Trump

    La verità sulla squadra di governo di Donald Trump, per parafrasare un vecchio adagio, oggi è negli occhi di chi la guarda. È un gruppo rivoluzionario, fatto di outsider e di uomini d'azione votati a cambiare la politica americana, per i suoi sostenitori. Mentre per gli avversari è l'esatto contrario: un ibrido tra una “giunta” di ex militari e un gruppo di top executive e banchieri compromessi, con una spolverata di personaggi improbabili quali l'ex regina del “wrestling” Linda McMahon (all'Ufficio per le piccole imprese). Un team destinato al successo, a far grande l'America scuotendo dovunque possibile l'establishment; oppure una perniciosa armata Brancaleone legata a doppio filo a interessi poco trasparenti. Sia potenzialità che rischi sono presenti e riassunti nella storia dei personaggi scelti

    Jeff Sessions, Reince Priebus, Tom Price, Elaine Chao, Ben Carson, Rick Perry, Scott Pruitt
    Jeff Sessions, Reince Priebus, Tom Price, Elaine Chao, Ben Carson, Rick Perry, Scott Pruitt

    4/5 I politici

    Jeff Sessions, Reince Priebus, Tom Price, Elaine Chao, Ben Carson, Rick Perry, Scott Pruitt. Sono i politici della squadra. Sessions, senatore dell'Alabama ora Ministro della Giustizia, è benvoluto dai colleghi ma ha un passato ultraconservatore e favorevole a posizione sospettate di razzismo e scarsa sensibilità ai diritti civili. Priebus, finora Segretario nazionale del partito repubblicano, sarà capo di staff. Price, il Segretario alla Sanità, è un parlamentare nemico di Obamacare. Chao è l'entità più nota: arriva ai Trasporti dopo essere già stata ministro in passate amministrazioni Bush. Tra le scelte forse più controverse e paradossali: l'afroamericano Carson, ex candidato alle primarie, riceve lo Sviluppo Urbano pur essendo contrario a programmi per le minoranze. Perry, già governatore del Texas, è il prescelto per l'Energia nonostante in passato abbia sostenuto la necessità di abolire del tutto il ministero in omaggio alla lotta alla burocrazia. E Pruitt, direttore dell'Agenza per la Protezione ambientale Epa, nega l'effetto serra e ha destato alcune delle battute più caustiche tra i critici (“E' come nominare un narcotrafficante all'agenzia anti-droga”).

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